
Favria, rivarolese è accusato di aver tentato una rapina ma il giudice è dubbioso

M.L. 50 anni, residente a Rivarolo Canavese, è o no l’autore della tentata rapina alla Banca Sella di Favria del 15 aprile dello scorso anno? Per stabilirlo il giudice del tribunale di Ivrea ha disposto una “fisiognomica antropometrica”. Un esame cioè per stabilire se il volto ripreso dalle telecamere di sorveglianza corrisponde a quello dell’uomo arrestato perché le immagini esaminate in aula non hanno dissipato inequivocabilmente tutti i dubbi.
Il filmato, acquisito dai inquirenti dopo l’arresto dell’uomo mostra un uomo con il cappello calato sugli occhi e con la barba che entra nella filiale della banca. Dopo aver minacciato una delle impiegate presenti l’uomo ha avuto un ripensamento ed è uscito dalla banca senza chiedere di consegnargli l’incasso, come normalmente avviene nel corso delle rapine.
La donna minacciata non ha saputo riconoscere con certezza l’imputato e così anche le colleghe presenti quel giorno in filiale. Un mese dopo la tentata rapina la polizia ha bussato alla porta del rivarolese dopo una segnalazione anonima. Nel corso di un’accurata perquisizione gli agenti hanno trovato in casa una scacciacani e un’auto rubata in garage. Le manette erano scattate ai polsi dell’uomo perché alcuni testimoni avevano affermato di riconoscerlo in alcune foto segnaletiche. Ma la presunzione d’innocenza rimane. Da qui la decisione del giudice di ricorrere all’esame specialistico.