
Favria ha dedicato una via a Emanuela Loi, l’agente di polizia morta nella strage di via D’Amelio

Ha perso la vita in un attentato di matrice mafiosa. Emanuela Loi, originaria di Sassari, era un’agente della polizia italiana deceduta il 19 luglio 1992 a 25 anni nella strage di via D’Amelio a Palermo nella quale perse la vita il magistrato Paolo Borsellino. Emanuela Loi faceva parte della scorta ed è stata una delle prime agenti donna adibita al servizio scorte a morire in servizio. Nella giornata di ieri, venerdì 9 ottobre, l’amministrazione comunale di Favria ha deciso di dedicare a Emanuela Loi una via di Favria per ricordare il suo sacrificio avvenuto nell’adempimento del proprio dovere.
Alla cerimonia di intitolazione hanno preso parte, oltre al sindaco Vittorio Bellone, il luogotenente Ignazio Mammino, comandante della stazione dei carabinieri di Rivarolo Canavese, i rappresentanti dell’amministrazione comunale, la portavoce della questura di Torino Sara Pistilli, il parroco don Gianni Sabia, i volontari della Protezione civile, la Filarmonica di Favria e Aquilino Spacca, comandante del Corpo di Polizia Locale.
Nel discorso commemorativo il sindaco Vittorio Bellone ha sottolineato come l’iniziativa abbia avuto luogo, perché il Comune aderisce ad Avviso Pubblico, e in virtù del suo trascorso servizio nell’Arma dei carabinieri, ha voluto onorare con un gesto simbolico una donna caduta nell’adempimento del suo dovere. Una vittima di mafia che non aveva colpe ma che amava il suo lavoro fino a cadere nell’ambito del sacrificio estremo: quello di perdere la vita.
A Emanuela Loi, il 5 agosto 1992, dopo la sua morte, ad Emanuela Loi è stata conferita dal Presidente della Repubblica la medaglia d’oro al valore civile.