
Favria, fallisce la rapina in banca. Rivarolese condannato per violenza privata

Mario Luciani, 54 anni, residente a Rivarolo è stato condannato la scorsa mattina, al termine di un lungo e articolato iter processuale, a scontare una pena di un anno e due mesi di reclusione. Difeso dall’avvocato Leo Davoli, l’imputato era accusato di aver compiuto, il 15 aprile di due anni fa, una tentata rapina alla filiale della Banca Sella di Favria. Quel giorno un uomo fece il suo ingresso nella banca con un cappellino fornito di visiera che gli copriva gran parte del volto e una barba posticcia. Alcuni minuti dopo aver effettuato il suo ingresso, afferrò una delle cassiere per il braccio intimandole di aprire la porta a bussola per farlo uscire.
La rapina non ebbe luogo. Per questa ragione Mario Luciani è stato condannato per violenza privata. L’accusa, rappresentata in aula dal pm Chiara Molinari, ha sempre sostenuto che non vi erano dubbi sulla reale identità del rapinatore che si basava sulle perizie antropometriche compiute sui filmati registrate dalle telecamere del sistema a circuito chiuso di sorveglianza della filiale e aveva chiesto la condanna dell’imputato a due anni di reclusione.
La difesa, dal canto suo, ha invece sempre sostenuto le tesi contraria: ovvero che Mario Luciani fosse del tutto estranea alla vicenda e ha sempre puntato sullo scambio di persona, come ha sempre sostenuto il suo assistito. Il collegio giudicante del tribunale di Ivrea, presieduto dal giudice Cecilia Marino, ha respinto il castello accusatorio della procura, accogliendo la tesi della difesa e mantenendo il capo d’accusa di violenza privata. Da qui la condanna a un anno e due mesi di reclusione.