
E’ morto a 78 anni Lido Riba, ex segretario provinciale del Pci ed ex presidente dell’Uncem
Lido Riba, ex segretario provinciale del Pci e assessore regionale, per 13 anni presidente dell’Uncem (L’unione dei Comuni Montani), è morto ieri, giovedì 14 luglio, all’età di 78 anni. Da tempo lottava contro un male incurabile che non gli ha lasciato scampo. Lido Riba er nato nel 1944 in frazione Paschera. Ragioniere ed era stato funzionario del Provveditorato agli Studi.
“In tutti i ruoli politici e amministrativi ricoperti Lido Riba ha saputo essere di esempio per i colleghi, per i giovani che si affacciavano alla politica, per le comunità locali delle nostre vallate alpine: un esempio di passione, coerenza, amore e attaccamento ai valori della democrazia, della partecipazione, della difesa della dignità delle Terre Alte e di chi le abita. La sua scomparsa è una grave perdita per l’Uncem e per l’intera comunità piemontese”: con queste parole il vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo commenta la scomparsa dell’esponente politico che aveva guidato per una quindicina di anni l’Uncem Piemonte.
“Lido Riba, – commenta ancora il vicesindaco Suppo – ha speso la sua vita per la montagna. Ha messo la sua passione e la sua competenza al servizio dei contadini, prima come sindacalista e poi come Assessore regionale all’agricoltura. Ha difeso i cittadini e gli amministratori dei Comuni montani in qualità di Consigliere provinciale e regionale e di Presidente dell’Uncem Piemonte, combattendo battaglie politiche per immaginare e realizzare soluzioni innovative agli annosi problemi con cui le nostre vallate si confrontano da sempre: dallo spopolamento alla giusta valorizzazione e tutela dell’acqua, delle foreste, dell’ambiente naturale. Ha promosso i valori della Costituzione democratica nata dalla Resistenza, operando nel Comitato del Consiglio Regionale che quei valori diffonde.
La Resistenza al nazifascismo è iniziata non a caso in montagna e Lido Riba aveva ben compreso che tutelare le nostre vallate significa difendere la nostra Repubblica, che è nata dalla Resistenza e che, proprio per questo, non può dimenticarsi della montagna. Quelle vallate, che lui tanto amava, perdono un appassionato difensore, la cui memoria e la cui lezione dovranno trovare una giusta forma di riconoscimento”.