
Dopo oltre mezzo secolo di scatti, ricordi ed e mozioni, cala il sipario su “La Bottega della Foto” di Agliè
Cinquant’anni di storie catturate in uno scatto, di volti, emozioni e momenti fermati nel tempo. Una vita trascorsa tra pellicole, obiettivi e camere oscure, poi la sfida del digitale e delle nuove tecnologie affrontata con la stessa passione di sempre. Ora, per Franco Marchiando e Rita Querio, titolari de La Bottega della Foto di Agliè, è tempo di chiudere un capitolo lungo oltre mezzo secolo. Lo storico negozio, punto di riferimento per generazioni di alladiesi, abbasserà le serrande tra la metà e la fine di dicembre.
La loro presenza costante e discreta durante gli eventi sportivi e culturali, le cerimonie, i compleanni, i battesimi e i matrimoni è stata un must ad Agliè e non solo. Grazie a una grande professionalità e a un’innata capacità di empatia e ascolto del cliente, sono diventati un punto di riferimento non solo per il Canavese. La Bottega della Foto era e resterà un simbolo indelebile nel tempo. La memoria corre inevitabilmente per i due affiatati commercianti indietro nel tempo, a quel giugno del 1973, quando per la prima volta le luci del loro negozio si accesero e la serranda si alzò, segnando l’inizio di una meravigliosa avventura professionale.
Ora che per Franco e Rita è arrivato il tempo della meritata pensione, in tanti sui social hanno voluto dedicare loro un messaggio di ringraziamento per quanto fatto.
«Mancherà un caposaldo del commercio alladiese anche se è comprensibile questo passaggio dopo tanti anni – ha scritto su Facebook il sindaco, Marco Succio – Un grazie a nome di tutta l’Amministrazione comunale e di tutta la comunità alladiese e un augurio per questo traguardo raggiunto».
«Grazie al sindaco e all’Amministrazione Comunale della quale ho anche fatto parte in passato per due legislature – ha risposto Franco Marchiando – Grazie ovviamente alla comunità che ha condiviso questi 40 anni di attività, alla quale abbiamo cercato di restituire la fiducia e il rispetto dimostrato nei nostri confronti, impegnandoci in tante parti della società. Speriamo di aver lasciato qualcosa di positivo e di continuare a farlo. Chiudere al pubblico non significa smettere di occuparsi di fotografia: anzi, potremo finalmente dedicarci a questa passione nel suo senso più autentico».