09/06/2023

Eventi

Domenica 18 giugno il bus navetta gratuito del Pums per scoprire i “Balmetti” di Borgofranco d’Ivrea

Borgofranco d'Ivrea

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Domenica 18 giugno il bus navetta gratuito del Pums per scoprire i “Balmetti” di Borgofranco d’Ivrea

Nel terzo fine settimana di giugno Borgofranco d’Ivrea celebra i “balmetti”, cavità naturali della montagna in regione Quinto, adattate nei secoli dagli abitanti a cantine e depositi di alimenti. La 44ª edizione della manifestazione “Andôma ai Balmit” è patrocinata dalla Città metropolitana di Torino, che, nell’ambito del PUMS-Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile, mette a disposizione dei torinesi un bus navetta gratuito per raggiungere Borgofranco nel pomeriggio di domenica 18 giugno, con partenza alle 14 dalla stazione di Porta Susa e ritorno a Torino alle 18. Per informazioni e prenotazioni occorre rivolgersi all’agenzia Kubaba ai numeri telefonici 011-9833504/011-9833198/346-2340768.

La manifestazione prenderà il via giovedì 15 giugno alle 21 con il concerto della Filarmonica di Carema e Borgofranco, mentre venerdì 16 l‘attrattiva gastronomica sarà la serata dedicata al fritto di pesce a partire dalle 19,30; quella musicale sarà invece la discoteca mobile ad ingresso libero Midnight Express. Sabato 17 alle 19,30 è in programma la cena con le specialità locali e alla griglia, tra cui i “soet gris”, le lasagne grigie di polenta concia. La serata danzante sarà con l’orchestra Acquamarina. Domenica 18 giugno dalle 10 in avanti si potranno ammirare le opere dei pittori partecipanti al concorso “Balmetti in cornice” e si potranno gustare le golose specialità della XXVI Sagra del Canestrello, a cui parteciperanno, oltre a quelli di Borgofranco, i produttori di Montanaro, Tonengo di Mazzè, Vaie e Rondissone. Il padiglione enogastronomico aprirà i battenti alle 12,30, con le specialità alla griglia e quelle locali, tra cui la zuppa d’ajucche, preparata con il raponzolo giallo.

L’evento pomeridiano a cui sarà possibile partecipare partendo con il bus navetta da Torino è “Facciamo conoscere i Balmetti”, che proporrà le visite guidate e accompagnate dalle note del gruppo J’amis d’Albian. La degustazione dei prodotti tipici e dei vini locali sarà riservata ai possessori del bicchiere ufficiale della manifestazione. Il Mago dei Pazzi Robot intratterrà il pubblico, soprattutto i bambini. In serata il padiglione enogastronomico riaprirà alle 19 e la serata danzante sarà in compagnia di Michela La Voce.

IL PAESE DEI BALMETTI

Borgofranco d’Ivrea, “Borghfranch” in piemontese, è un Comune di 3.600 abitanti che ha da sempre un ruolo importante nei rapporti commerciali e logistici tra l’Eporediese e la Valle d’Aosta. Da qui in epoca romana passava la via delle Gallie, strada consolare fatta costruire da Augusto per collegare la Pianura Padana con la Gallia. Il concentrico, le frazioni Ivozio e San Germano e la Via dei Balmetti fanno parte del percorso della Via Francigena nella sua variante canavesana. Qui la prima rivoluzione industriale ha scritto pagine importanti per lo sviluppo economico del territorio a cavallo tra Eporediese e Vallée: ecco perché Borgofranco è il centro più popolato sull’asse viario che unisce Ivrea a Pont Saint-Martin.

La fama del paese è dovuta alle importanti attività produttive che ne hanno segnato la storia, ma anche ad una peculiarità naturalistica unica nel suo genere: i “balmetti”, apprezzati e utilizzati da secoli per la temperatura costante, garantita dalla circolazione d’aria provocata da complessi fenomeni geotermici naturali. Il termine “balmetti” non a caso deriva da balma, e cioè riparo sotto roccia, caverna. Visti dall’esterno, gli edifici che sorgono a nord e a sud del rio San Germano sembrerebbero normali “ciabòt”, i casotti di campagna della tradizione piemontese. L’operosità degli abitanti di Borgofranco ha fatto in modo che davanti ad ogni “balmetto” sorgesse una costruzione in cui la cantina per la conservazione di vini, formaggi e salumi è abbinata e preceduta dai locali per il tempo libero, da trascorrere gustando i prodotti sapientemente conservati e affinati e riposandosi dalle fatiche nei campi. Attrezzando i “balmetti” gli ingegnosi borgofranchesi ovviarono all’impossibilità di dotare di cantine le abitazioni di un paese sorto in una zona anticamente paludosa. Vini, salumi e conserve trovano in quelle cavità un ambiente ideale per affinarsi, per la delizia di chi li gusta.

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