
Delitto Rosboch: la Cassazione conferma in via definitiva la condanna a 30 anni per Gabriele Defilippi

La Cassazione ha respinto il ricorso presentato dai legali di Gabriele Defilippi, assassino reo confesso dell’ex professoressa di Castellamonte Gloria Rosboch: la Suprema Corte ha confermato, nella mattinata di oggi, mercoledì 18 dicembre, in via definitiva, la condanna inflitta nel 2017 dal tribunale di Ivrea al termine del rito abbreviato e confermata, lo scorso anno, dalla Corte d’Appello. Gabriele Defilippi dovrà scontare trent’anni di carcere.
I giudici hanno confermato la sentenza che ha condannato anni di carcere Roberto Oberto di Forno Canavese, ex amante e complice del giovane nell’efferato delitto. Roberto Obert era stato condannato in primo grado a 19 anni. Una pena ridotta a 18 anni e 9 mesi dalla Corte d’Appello di Torino. A confermare le condanne è stata la prima sezione della Cassazione.
“Quello di Gloria Rosboch è stato un omicidio barbaro, tremendo, un delitto lucido ed efferato compiuto con un’azione studiata nei minimi dettagli” ha dichiarato in aula il procuratore generale Pina Casella. Il legale di Defilippi aveva puntato la strategia difensiva sul disturbo di personalità capace di influire sulla capacità di intendere e di volere, ma la tesi non è stata accolta. Il procuratore generale della Cassazione di Cassazione Pina Casella, nella sua requisitoria ha chiesto la conferma della condanna, ritenendo che quello di Gloria Rosboch sia stato un delitto lucido ed efferato, compiuto con un’azione studiata nei minimi particolari.
Gloria Rosboch vittima di una truffa da 187 mila euro, era stata strangolata il 16 gennaio 2016 all’età di 49 anni e gettata seminuda nel pozzetto di una discarica nei pressi di Rivara, dove fu poi trovata dagli inquirenti.