
Cuorgnè, è la captazione delle acque da parte della centrale elettrica, la causa della morìa dei pesci

La morìa dei pesci che si è verificata nella notte di lunedì 13 febbraio nella roggia di Oglianico che devia dal torrente Orco in località Bandola di Cuorgnè e che attraversa anche parte del territorio di Rivarolo Canavese, non è dovuta alla chiusura delle paratie (che non è mai avvenuta), ma a un improvviso prosciugamento del canale irriguo. A fare chiarezza sull’incresciosa vicenda che ha causato la morte per asfissia di alcune centinaia di pesci, tra i quali una cinquantina di trote “marmolate” specie protetta perché in via di estinzione, è Onorino Freddi, ex sindaco di Oglianico e attuale presidente del Consorzio Irriguo che gestisce la rete idrica territoriale.
Sull’ente si erano appuntate le feroci critiche dei pescatori cuorgnatesi. “Non avremmo potuto chiudere le paratie non senza aver informato preventivamente l’Arpa e la Città Metropolitana – spiega l’amministratore -. Capisco le ragioni dei pescatori, ma il prosciugamento del canale è dovuto all’attività di captazione della centrale Enel GreenPower. Lo scarso livello d’acqua del torrente Orco non consentiva un’adeguata captazione delle acque e la struttura energetica ha attinto anche al canale oggetto della morìa”.
Le paratie della roggia dunque non sono state arbitrariamente chiuse come qualcuno ha pensato ma d’ora in poi, per evitare che accadano improvvisi prosciugamenti, il consorzio chiederà al canale di Favria, che alimenta quello di Oglianico, di poter deviare l’acqua in modo da mantenere nei limiti il livello della roggia.
“L’effetto della captazione da parte della centrale elettrica deve essere accaduta nella notte di lunedì scorso – conclude Onorino Freddi -. Quando nella mattinata di domenica sono passato accanto al canale irriguo, l’acqua scorreva regolarmente”.