03/02/2018
Cronaca
Cuorgnè: identificati tre ragazzi autori del pestaggio alla fermata del bus. Due sono minorenni
Che il cerchio intorno ai giovani che hanno aggredito alla fermata dell’autobus in via Ivrea a Cuorgnè nella serata di giovedì scorso un uomo di 42 residente a Rivarolo, stesse per stringersi era più di una sensazione. E infatti i carabinieri della Compagnia di Ivrea hanno identificato tre giovani; un diciottenne e due sedicenni. Ad inviduarli nell’arco di poco più di 48 ore sono stati i carabinieri della stazione di Cuorgnè. In caserma hanno confessato di aver aggredito l’uomo. Adesso rischiano una denuncia in stato di libertà con l’accusa di lesioni in concorso. I tre ragazzi che facevano parte di un gruppo costituito da sei giovani (tre erano ragazze che però non c’entrano nulla con il pestaggio) sono studenti e incensurati: uno di esse è italiano e gli altri due sono di origine marocchina ma nati in Italia.
Le indagini sull’aggressione continuano per verificare e ricostruire l’esatta dinamica dei fatti. Sui social il sindaco di Cuorgnè Giuseppe Pezzetto aveva invitato gli autori del pestaggio a farsi avanti, a costituirsi prima che la loro posizione giudiziara si aggravasse ancora di più. “Vorrei sottolineare quattro cose: la prima il plauso ai Carabinieri e alla nostra Polizia Municipale per l’efficacia con cui hanno condotto le indagini – scritto sul sulla sua pagina Facebook il primo cittadino -. La seconda: il non generalizzare con frasi del tipo i giovani sono tutti così, non è vero e non è giusto. La terza: lungi da me anche solo pensare di trovare una qualche giustificazione a questo vergognoso gesto ma affermare: … una volta certe cose non succedevano … invito i miei coetanei a tornare indietro nel tempo, non siamo una generazione di Santi, poi la memoria spesso gioca brutti scherzi. L’ultima: adesso la giustizia dovrà fare il proprio corso, e lo farà, ma io non sono un giudice.
Chiudo con poche parole che rivolgo ai giovani – conclude il sindaco Beppe Pezzetto -: questi gravissimi gesti, così come gli atti di vandalismo, di bullismo, di intolleranza, prima o poi vengono a galla e rischiano di rovinarvi la vita, di cazzate ne facciamo già tante noi adulti in modo consapevole o inconsapevole, dimostrate alla comunità, che siete meglio di noi, avete tanti talenti e tanto tempo davanti usatelo al meglio, e se avete delle cose da dirmi sapete come farlo”.
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