
Cuorgné: condannati i tre membri della banda italo-albanese specializzata in furti nelle case

Si era specializzata nel compiere furti senza creare danni, ma senza nessuno scrupolo. La gang era costituita da tre persone che sono stati condannate dal giudice del tribunale di Ivrea. A Roland Kola, 31 anni di origine albanese, sono stati inflitti un anno e otto mesi, a Enrico Gaeta, 24 anni, residente a Rivarolo Canavese due anni e otto mesi e a Matteo Cedola, 49 di Cuorgnè, due anni e nove mesi.
La banda era solita agire a colpo sicuro. Nelle abitazioni prescelte entrava senza scasso, rimuovendo gli infissi con una rapidità sconcertante e senza lasciare tracce. I carabinieri hanno anche appurato, grazie alle intercettazioni telefoniche, che i banditi erano pronti a tutto anche ad agire in case e villette abitate dai proprietari. Le indagini condotte dai carabinieri della stazione di Cuorgnè hanno messo a confronto le modalità dei furti, le tempistiche, l’accuratezza degli obiettivi che ha fatto pensare che si trattasse di malviventi esperti, che si muovevano soltanto a colpo sicuro, dopo aver effettuato diversi sopralluoghi.
Che non si trattasse di persone alle prime armi è dimostrato dal fatto che i membri della banda cambiavano sovente la sim dei telefoni cellulari per evitare di essere intercettati ma non avevano fatto i conti con l’abilità degli uomini dell’Arma. E a dicembre del 2015 è scattato il blitz che li ha condotti in galera. Il bottino, costituito prevalentemente da orologi e preziosi, veniva rivenduto in alcuni “Compro Oro” del territorio canavesano.