01/02/2025

Cronaca

Crisi senza precedenti al Tribunale di Ivrea: udienze rinviate fino al 2025 e giustizia a rischio

Ivrea

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Crisi senza precedenti al Tribunale di Ivrea: udienze rinviate fino al 2025 e giustizia a rischio

Il Tribunale di Ivrea si trova in una condizione di emergenza senza precedenti, con un organico ridotto all’osso che compromette il normale funzionamento della giustizia. Per far fronte alla carenza di magistrati, il presidente vicario Alessandro Scialabba ha disposto il rinvio delle udienze preliminari e delle citazioni dirette a giudizio per gli imputati in stato di libertà a dopo il 30 novembre 2025. Unica eccezione riguarda i procedimenti urgenti, ossia quelli che coinvolgono persone private della libertà personale o per cui la legge impone termini perentori.

Scialabba ha evidenziato l’impatto di questa decisione sulle inchieste più delicate della Procura di Ivrea, tra cui quella sul disastro ferroviario di Brandizzo e l’incidente della Freccia Tricolore a San Francesco al Campo, due eventi che hanno scosso profondamente l’opinione pubblica.

“Siamo di fronte a una situazione insostenibile – ha dichiarato Scialabba – con un organico che non permette di garantire la normale attività giudiziaria. Abbiamo solo due giudici nell’ufficio Gip/Gup, un numero assolutamente insufficiente per far fronte all’enorme carico di lavoro. Abbiamo cercato soluzioni alternative, ma il CSM ha bocciato il tentativo di assegnare un magistrato da Aosta. Nel frattempo, io stesso e il collega Augusto Salustri, pur essendo giudici civili, ci siamo resi disponibili a svolgere funzioni di Gip per tamponare l’emergenza.”

Anche l’ufficio del dibattimento si trova in difficoltà, con soli tre giudici operativi: la presidente Stefania Cugge, affiancata da Edoardo Scanavino e Marianna Tiseo. Complessivamente, il Tribunale di Ivrea può contare su soli 17 magistrati a fronte dei 23 previsti, mentre la mole di lavoro rimane immensa.

Alla carenza di magistrati si aggiunge una drammatica mancanza di personale amministrativo e di polizia giudiziaria. La Procura di Ivrea dispone di soli 8 investigatori su 24 previsti, mentre l’ufficio amministrativo lavora con 16 dipendenti su 29. Questa situazione ha portato a un arretrato di oltre 2.000 fascicoli per ogni pubblico ministero. Anche il Tribunale soffre dello stesso problema: su 62 dipendenti amministrativi previsti, ne sono in servizio solo 34.

A complicare ulteriormente il quadro è la mancanza di un presidente di ruolo per il Tribunale di Ivrea. La nomina di Giuseppe Marra è ancora bloccata per un errore formale nella sua candidatura, con il caso che ora pende davanti al Consiglio di Stato. Nel frattempo, il CSM ha indicato Marra come unico candidato per la presidenza del Tribunale di Aosta, il che potrebbe escluderlo definitivamente da Ivrea.

Questa situazione ha prodotto un vero pasticcio istituzionale. La giudice Antonia Mussa, che avrebbe dovuto prendere possesso del ruolo di presidente a novembre 2024, è stata improvvisamente bloccata per un errore del Ministero della Giustizia, che ha pubblicato il suo decreto di nomina senza considerare la sentenza del TAR del Lazio.

L’unica speranza per sbloccare questa crisi è l’arrivo dei nuovi magistrati di prima nomina, attesi per fine 2025. Tuttavia, fino ad allora, il sistema giudiziario eporediese dovrà continuare a operare in condizioni di estrema emergenza, con gravi ripercussioni sui processi in corso.

Uno dei casi più colpiti da questi ritardi è quello del disastro ferroviario di Brandizzo. La notte del 30 agosto 2023, cinque operai furono investiti e uccisi da un treno in transito mentre eseguivano lavori di manutenzione sui binari. Le indagini della Procura si concentrano su presunte violazioni delle procedure di sicurezza. Sono indagati 15 soggetti, tra cui quattro società. Tra gli accusati figurano Antonio Massa, caposcorta di Rete Ferroviaria Italiana (RFI), e Andrea Gibin Girardin, caposquadra della Sigifer, l’azienda per cui lavoravano le vittime. L’inchiesta punta a chiarire se il cantiere fosse stato attivato senza la necessaria autorizzazione e se ci siano state falle nella catena di comunicazione tra i responsabili della sicurezza ferroviaria.

Anche la tragedia di San Francesco al Campo, in cui perse la vita la piccola Laura Origliasso, rischia di vedere tempi di giustizia estremamente lunghi. Il 16 settembre 2023, un aereo delle Frecce Tricolori si schiantò al suolo in fase di atterraggio dopo un’esibizione. L’ipotesi principale è che l’incidente sia stato causato da un ‘bird strike’, ossia l’impatto con un volatile. Tuttavia, gli accertamenti tecnici sono iniziati solo a novembre 2024, ben otto mesi dopo la loro ordinazione da parte della Procura di Ivrea, a causa di ritardi burocratici e difficoltà nel reperire le attrezzature necessarie per l’analisi della carcassa dell’aereo.

Di fronte a questa situazione, i familiari delle vittime di Brandizzo e San Francesco al Campo temono che il rinvio delle udienze preliminari possa prolungare ulteriormente i tempi per l’inizio dei processi, rischiando di trasformare la giustizia lenta in giustizia negata.

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