Crack Asa, il sindaco di Pertusio “gela” i colleghi: “Impugnerò il Lodo”

23/10/2016

Quando ormai sembrava che l’accordo sul Lodo Asa tra i 51 comuni e le tre ex Comunità collinari che facevano parte del Consorzio fosse giunta in dirittura di arrivo, giunge inaspettata la doccia gelata: Antonio Cresto, sindaco di Pertusio, ha annunciato, in una lettera inviata a tutti i colleghi sindaci, di avere la ferma intenzione di impugnare il Lodo  del collegio arbitrale che condannava le amministrazioni comunale a colmare il buco di bilancio che si era venuto a creare.

Nella lettera il primo cittadino di Pertusio annuncia di voler avviare una riflessione con i colleghi dato che, dopo essersi consultato con i legali, è giunto alla conclusione che nel crack Asa i comuni non sono resposnabili della voragine finanziaria che ha affossato il colosso Asa conducendolo al fallimento. “Non tocca a noi – scrive – e quindi ai nostri cittadini, coprire quel buco”.

Il concetto in sintesi è il seguente: ammesso che la Corte dei Conti accetti la dilazione trentannale del pagamento, utilizzando un eventuale presito concesso dalla Cassa Depositi e Prestiti, perchè l’Amministrazione deve essere costretta a impegnarsi finanziariamente per una vicenda nella quale non c’entra nulla? “Su questo non abbiamo certezze e i termini stanno per scadere – afferma il sindaco Antonio Cresto – siamo sicuri di fare bene a pagare? Ambrosini è stato molto abile a portare avanti le trattive ma quel lodo è impugnabile. Ed è mia intenzione andare avanti, anche a costo di rimanere da solo”.

La decisione del sindaco di Pertusio ha creato non solo sorpresa, ma anche tante perplessità. Impugnare il Lodo Asa è tecnicamente possibile, ma non può essere garantito il fatto che il tribunale ordinario dia ragione ai sindaci dissezienti. Il sindaco di Rivarolo Canavese Alberto Rostagno, portavoce dell’Area Omogenea del Canavese Occidentale prende atto della decisione assunta del collega ma esprime una sua chiara valutazione: “La scelta del sindaco di Pertusio è una scelta che va in controtendenza all’orientamento che faticosamente si era delineato, quello di andare verso la transazione. La cifra concordata di nove milioni di euro con il professor Stefano Ambrosini è frutto di una lunga mediazione con la collaborazione di tutti, comuni e commissari delle ex comunità montane.  Ognuno è libero di agire e pensare come meglio crede. Cresto ha deciso in tale senso e mi spiace. Il vice presidente regionale Aldo Reschigna sta lavorando per far inserire una norma nella nuova legge finanziaria (in discussione in Parlamento in questi giorni) che consenta la rateizzazione del debito per i comuni che non hanno accantonato le risorse necessarie per coprire il debito”.

La stizza e la preoccupazione non sono espresse, ma possono essere comprensibili: dopo un anno di trattative e di incontri tra gli amministratori questa presa di posizione del sindaco Antonio Cresto non solo giunge inaspettata, ma rischia ai comuni interessati di rimetersi ad un giudizio che potrebbe essere negativo. Con tutte le consguenze dal punto di vista finanziario, che è facile immaginare.

 

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