Covid, il ministro spegne l’ottimismo del governatore Cirio. Il Piemonte rimane “zona rossa”

21/11/2020

Nonostante le speranze nutrite dal presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio sull’eventuale passaggio nella fascia arancione, il Piemonte rimane ancora in fascia rossa. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato il 20 novembre un’ordinanza che rinnova per il Piemonte la “zona rossa” fino al 3 dicembre prossimo, ferma restando la possibilità di nuova classificazione il 27 novembre come previsto dal Dpcm del presidente del Consiglio dei ministri del 3 novembre

Il presidente Alberto Cirio commenta che “è un’ordinanza che ci aspettavamo, che non spegne le luci dell’uscita dalla zona rossa, ma che nello stesso tempo ci responsabilizza, giorno per giorno, con grande prudenza e senso di condivisione di questo percorso che ci può portare a vivere un Natale normale, ma di una nuova normalità che ci permetta di stabilizzare il risultato raggiunto. L’ordinanza fa salva la possibilità di anticipare la data nel momento in cui ci siano le condizioni per passare in zona arancione, il che vuol dire che il 27 novembre saremo nuovamente valutati e se i nostri numeri saranno confermati nella zona arancione, come lo sono questa settimana, si potrà passare”.
L’eventuale uscita dalla zona rossa ammonisce però il presidente, “non sarà una promozione per cui si va in vacanza come alla fine della scuola, sarà un passaggio che va vissuto con grande senso di responsabilità. Ed è il motivo per cui insieme ai nostri epidemiologi stiamo lavorando perché, pur cambiando colore e riaprendo ciò che è necessario riaprire, si possa individuare un meccanismo di vita sociale, di relazioni, di vivere il Natale che ci permetta di stabilizzare il dato del contagio. Non possiamo permetterci di vivere un Natale come si è vissuta l’estate, perché vorrebbe dire a gennaio o febbraio ricadere in questa situazione emergenziale attraverso un meccanismo di stop and go che riuscirebbe a uccidere tutte le aziende che oggi a fatica stanno cercando in qualche modo di affrontare anche questo lockdown”.

Durante la conferenza stampa di presentazione della nuova area sanitaria di Torino Esposizioni, Cirio aveva puntualizzato che “il 13 novembre abbiamo raggiunto parametri da zona arancione. Sta a noi ora mantenerli nei prossimi 14 giorni per poterlo diventare il 27 novembre. Puntiamo a passare in zona arancione e poi gialla, ma sempre restando molto attenti, molto prudenti e agendo con grande senso di responsabilità. Anche quando il Dpcm consentirà un allentamento prenderemo con i sindaci e le prefetture azioni condivise per non rivivere cosa è capitato in estate. Tornare in zona gialla e fare come in estate vuol dire tornare nella situazione attuale a gennaio-febbraio. Per stabilizzarla occorrono misure di comportamento su socialità, trasporti, scuola, commercio. Lavoriamo con senso di responsabilità per un percorso che non ci faccia più tornare indietro”.

L’assessore alla Sanità, Luigi Genesio Icardi, aveva rilevato che “più di un segnale ci indica che sta andando meglio, molto meglio, ma guai abbassare la guardia. L’esperienza della prima fase della pandemia ci ha insegnato che l’appiattimento della curva è durato 5 settimane e la discesa 11. Il preoccupante tasso di crescita dei malati ultrasessantacinquenni ha messo sotto pressione la rete ospedaliera, quindi il ripetersi di un sostanziale ‘liberi tutti’, come l’estate scorsa rischierebbe di creare una situazione gravissima”.

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