
Coronavirus: in aumento i casi a Rivarolo e Favria. I sindaci: “Restate a casa o l’epidemia non si fermerà”
I casi di persone affette da Coronavirus in Alto Canavese sono in crescita. Nella giornata di ieri, martedì 17 marzo si sono registrati due casi a Cuorgnè, uno a Castelnuovo Nigra, tre a Favria e a Rivarolo Canavese i casi confermati sono quattro. A darne conferma ufficiale sono i sindaci di Alberto Rostagno e il primo cittadino di Favria Vittorio Bellone.
A Rivarolo ora i casi confermati di positività sono quattro. Che la situazione sia alquanto seria lo conferma, in un post pubblicato sulla pagina Facebook della Città il sindaco di Rivarolo Alberto Rostagno che invita i suoi amministrati a restare in casa: “Le notizie che arrivano dal ‘fronte’ coronavirus sono poco incoraggianti. In Piemonte è stata superata nettamente la soglia dei 140 decessi di persone affette da coronavirus. Nella nostra regione sono 2063 le persone risultate positive al test. Stanno aumentando i numeri dei contagiati, anche quello delle persone ricoverate in ospedale.
Oggi a Rivarolo abbiamo vissuto la giornata più critica da quando è iniziata l’emergenza sanitaria. Si sono registrati, nella sola giornata odierna, tre nuovi casi di positività. Salgono così a quattro i nostri concittadini positivi al test, tutti ricoverati in strutture ospedaliere. A chi mi chiede di rivelarne i nomi, rispondo che la legge della privacy non lo consente, se non espressamente autorizzato dagli stessi interessati, o da loro delegati. Posso comunque rassicurare che la struttura sanitaria locale e l’unità di crisi regionale interpellano telefonicamente tutti coloro che possono essere venuti a contatto con il soggetto risultato positivo e tutte le persone a rischio, con gli avvertimenti e le precauzioni del caso. È il bilancio, quello odierno, di una pandemia che conferma le peggiori previsioni degli esperti: il picco deve ancora arrivare”.
Duro il commento di Vittorio Bellone, sindaco di Favria, che “tira le orecchie” ai propri concittadini che non rispettano l’obbligo di rimanere in casa e di uscire soltanto per ragioni strettamente necessarie.
“Mi duole constatare – commenta in un post pubblicato sui social network -che nell’attività di presidio che ho svolto anche personalmente, percorrendo più e più volte l’intero territorio comunale, ho riscontrato una superficialità ed irresponsabilità irriguardosa nei confronti di chi invece le regole le rispetta senza bisogno di sotterfugi.
Forse non basta il terzo caso positivo di oggi (a cui va il mio augurio di pronta guarigione) per aprire gli occhi a certe persone; che nessuno sia invulnerabile è un dato di fatto, che si continui a snobbare la situazione è un’imperdonabile superficialità”.