
Conti all’estero e case a Dubai. Noto consulente e manager canavesano non paga gli alimenti

La storia potrebbe benissimo costituire l’avvincente intreccio di un romanzo d’appendice o la trama di una pellicola cinematografica hollywoodiana. Il protagonista è un 52enne brillante, noto e brillante finanziere canavesano ex impiegato di banca. La protagonista è una avvenente donna ricca, figlia di un noto industriale canavesano e fondatore di una delle più importanti aziende metalmeccaniche del Canavese che ha dato lavoro a migliaia di persone. L’incontro, il corteggiamento, poi la decisione di convolare a nozze. Ma non si tratta di un romanzo o di un film.
Dopo diversi anni di matrimonio la coppia divorzia. In virtù della sentenza emessa dal giudice l’uomo avrebbe dovuto versare all’ex moglie un assegno di mille e 250 euro mensili e il 50% delle spese mediche, scolastiche e ludiche all’unico figlio. Gesualdo Cosentino (rappresentato dall’avvocato Stefano Comellini) è più che benestante: possiede un conto corrente all’estero ed è proprietario di quattro appartamenti a Dubai, negli Emirati Arabi. In Italia, però, risulta nullatenente: casa in affitto e auto a noleggio.
L’ex moglie sa che non è così: si rivolge all’avvocato Andrea Bertano del foro di Ivrea e denuncia l’ex marito per la violazione della sentenza che lo obbliga al mantenimento del figlio. La vicenda approda in procura a Ivrea che avvia le indagini di rito e scopre che Cosentino, per quanto abbia presentato una dichiarazione dei redditi irrisoria, risulta titolare di due società (una di consulenza e l’altra immobiliare).
E non è tutto: in seguito a una rogatoria internazionale richiesta dal magistrato si scopre che l’uomo è intestatario di un conto svizzero acceso presso la filiale Ubs di Ginevra in Svizzera presso il quale sono depositato oltre 300mila euro. Tra l’altro Gesualdo Cosentino in sede di separazione con avrebbe mai dichiarato di avere un lavoro retribuito in qualità di protector nel Trust Aira Valentino che ha sede in Lussemburgo.
E, ciliegina sulla torta, l’uomo non avrebbe mai indicato al tribunale la somma di oltre 500 mila euro ricevuto in prestito dal facoltoso suocero (deceduto ormai da anni) e che non avrebbe mai restituito. Insomma, una vicenda delicata che approderà in tribunale a Ivrea nel prossimo mese di marzo e nel corso del quale l’ex moglie si costituirà probabilmente parte civile.