
Commozione a Rivarolo Canavese: oltre mille persone ai funerali di Carmine Donnarumma

Commozione a Rivarolo Canavese: oltre mille persone ai funerali di Carmine Donnarumma
Più di 1.000 persone si sono riunite questa mattina, martedì 26 novembre 2024, nella chiesa di San Giacomo a Rivarolo Canavese per dare l’ultimo, commosso saluto a Carmine Donnarumma. «Numero 1 sei nato, da numero 1 te ne sei andato. Ciao Carmine. Only the sky». Con queste parole, cariche di affetto e dolore, amici, familiari e conoscenti hanno reso omaggio a un uomo che è stato molto più di un imprenditore, ex consigliere comunale e dirigente sportivo: un riferimento per la comunità campana che da anni vive nel Canavese, un legame indissolubile tra le sue origini e il territorio che aveva scelto come seconda casa.
Il feretro, accolto con scroscianti applausi, portava la maglia azzurra del Napoli, squadra di cui era tifoso appassionato, circondata da rose dello stesso colore. Azzurri erano anche i fumogeni e i cori intonati dai tifosi che hanno accompagnato Donnarumma nel suo ultimo viaggio terreno, trasformando il dolore in un tributo speciale che ha unito generazioni e cuori. La commozione era palpabile tra la folla, composta da gente comune, amici di vecchia data, amministratori e sportivi, tutti stretti intorno alla famiglia per un addio carico di significato.
“Sarebbe stato felice di vedere qui tutti i suoi amici, tutta la sua famiglia, tutti i suoi affetti – lo ha ricordato Fabrizio Bertot, al termine della funzione, con la voce rotta dall’emozione – come ha detto il parroco, non ricordiamolo: viviamo e assaporiamo con profondità tutto quello che con le sue battute, la sua amicizia, con il suo orgoglio e soprattutto, con la sua lealtà, ci ha insegnato. Grazie a quello vivrà nel meglio di ciascuno di noi. Grazie Carmine”. E mentre risuonavano le parole toccanti del discorso, il silenzio della piazza è stato spezzato dalle note immortali di “Napule è”, la canzone capolavoro di Pino Daniele, chiudendo un momento intenso, difficile da dimenticare per chi ha avuto la fortuna di conoscerlo.