
Colture e vigneti distrutti. Danni all’agricoltura per 100 milioni. Coldiretti chiede lo stato di crisi
Oltre 100 milioni di euro: a tanto ammontano le stime dei danni che l’ondata di maltempo ha arrecato all’agricoltura canavesana e piemontese. È quanto emerge dal monitoraggio effettuato dalla Coldiretti che rimarca come lo stato di salute del fiume Po sia indicativa dello stato di sofferenza nel quale versano molti corsi d’acqua con esondazioni e allagamenti. La Coldiretti sottolinea come l’acqua abbia danneggiato moltissimi ettari coltivati ad ortaggi, a foraggio destinato all’alimentazione degli animali. La pioggia battente ha devastato vigneti e frutteti, ha reso inagibili le serre, ha danneggiato a causa del fango trattori e macchine agricole.
La Coldiretti evidenzia come gli agricoltori siano preoccupati di non poter seminare nei terreni allagati perché non riescono neppure a entrare nei campi per effettuare le necessarie operazioni colturali mentre, dove si è già seminato, germogli e piantine rischiano di marcire per la presenza di troppa acqua.
“Anche se non saranno raggiunti i livelli dell’alluvione del novembre 2016 – sottolinea Confagricoltura Piemonte – si presentano molte criticità con esondazioni, soprattutto nelle zone di pianura del sud Piemonte, e frane in quelle collinari, mentre in alta montagna permane un marcato pericolo di valanghe fino al fondovalle. L’emergenza maltempo evidenzia ancora una volta la fragilità del territorio e la necessità di intervenire non più con misure tampone, ma con piani prioritari per le popolazioni, oltre che per le aziende. Occorre rivedere i programmi di manutenzione dei corsi d’acqua per mettere in sicurezza intere aree, prevenendo ulteriori dissesti idrogeologici che causano purtroppo vittime e milioni di danni all’agricoltura”.
“A una prima valutazione – precisa il direttore di Confagricoltura Piemonte Ercole Zuccaro – la situazione appare molto grave e si temono ulteriori peggioramenti: molte zone in provincia di Alessandria sono state sommerse dalle acque del Bormida e nel capoluogo il Tanaro è esondato. Nell’Astigiano hanno sofferto particolarmente i comuni a Sud della provincia. Nel Canavese, al confine con la Valle d’Aosta, si registrano frane e smottamenti”.