Coldiretti Torino critica il bando per la Variante alla Ss 460: “Mai ricevute risposte alle nostre osservazioni”

Coldiretti Torino critica il bando per la Variante alla Ss 460: “Mai ricevute risposte alle nostre osservazioni”

Coldiretti Torino esprime stupore e preoccupazione per la pubblicazione del bando di gara indetto dalla Città Metropolitana per la progettazione definitiva della Variante alla statale 460, nel tratto compreso tra Front e Salassa.

Le vibranti critiche di Coldiretti

“Esattamente due anni fa – dichiara il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici – abbiamo inviato alla Città Metropolitana un documento con 26 osservazioni specifiche per cercare almeno di mitigare l’impatto sulle attività agricole. Non abbiamo mai ricevuto risposte. Un anno fa, nel marzo 2023, avevamo nuovamente chiesto se le nostre osservazioni fossero state recepite nelle linee guida per il bando di gara. Anche allora nessun riscontro. E oggi ci troviamo di fronte alla pubblicazione del bando per la progettazione, senza alcuna considerazione delle nostre richieste”.

Coldiretti Torino ribadisce la propria contrarietà al tracciato attualmente previsto, ritenendolo un progetto obsoleto, formulato trent’anni fa, che non tiene conto delle esigenze attuali del territorio.

Mobilitazione e richieste di tutela per l’agricoltura

Nel febbraio 2022, Coldiretti aveva già organizzato un imponente corteo di protesta con 50 trattori e 200 agricoltori per denunciare il rischio di ulteriore consumo di suolo agricolo nel Canavese. “Siamo pronti a una nuova mobilitazione per salvaguardare la nostra agricoltura – prosegue Mecca Cici – e pretendiamo garanzie sulle opere di mitigazione ambientale ed economica. Chiediamo interventi idraulici per prevenire allagamenti derivanti dalle piene del Malone, che verrà modificato dalla nuova arteria, oltre all’adeguamento della viabilità rurale e alla tutela degli scoli e delle adduzioni delle acque”.

La questione degli indennizzi

Un altro nodo fondamentale riguarda gli indennizzi per gli espropri. “Abbiamo proposto un nuovo metodo per il calcolo degli indennizzi, che tenga conto non solo del valore catastale dei terreni, ma anche della produzione alimentare persa con la cementificazione – sottolinea Mecca Cici –. Questo cambio di rotta sarebbe un segnale forte per riconoscere il valore dell’agricoltura e del cibo prodotto localmente”.

L’appello di Coldiretti: “Difendere l’agricoltura significa proteggere il futuro del territorio”

Coldiretti sottolinea come l’agricoltura rappresenti una componente fondamentale del tessuto sociale ed economico delle comunità locali. “Le famiglie degli agricoltori sono la base delle nostre comunità rurali. A differenza di altri settori economici che vanno e vengono, l’agricoltura è una presenza stabile, storica e profondamente radicata. Continuare a sottrarre terreni coltivabili significa compromettere le basi sociali del territorio”.

Mecca Cici conclude con un appello: “Produrre cibo non è un’attività economica come le altre, ma un servizio fondamentale per la collettività. Dobbiamo difendere l’‘eccezionalismo agricolo’ e riconoscere il ruolo centrale dell’agricoltura nella nostra società. Coldiretti continuerà a battersi per il rispetto e la tutela di chi lavora la terra”.