
Ciriè: “pazienti non Covid trattati in obitorio come quelli Covid”. Uncem chiede chiarezza all’Asl

Ciriè: “pazienti non Covid trattati in obitorio come quelli Covid”. L’Uncem chiede chiarimenti all’Asl T04.
Un chiarimento urgente. A chiederlo in una nota stampa è Marco Bussone, presidente nazionale dell’Unione nazionale comuni ed enti montani (Uncem) ai vertici dell’Asl T04 su quanto starebbe avvenendo all’ospedale di Ciriè, segnalato sabato 18 aprile dal Tg2, sulle presunte “promiscuità del percorso all’interno del pronto soccorso del nosocomio di Ciriè, dove non vi sarebbero distinzioni tra Covid e non Covid”.
Un fatto denunciato da sindacati di medici e infermieri, sul quale serve una commissione di verifica che deve essere avviata dall’Asl di riferimento. Ma non solo. Afferma Marco Bussone: “Ricevo informazioni – aggiunge Bussone – relative a una persona morta nelle scorse ore all’ospedale di Ciriè, per patologie diverse da Covid, che in fase di ‘gestione’ in obitorio è stata trattata proprio come un Covid. Una persona a me vicina, con una famiglia che non ha certo voglia al momento di aprire polemiche.
Per probabile autotutela del personale, protezione, anche i non-Covid vengono assimilati a persone morte per coronavirus. Questo comporterebbe per il defunto un trattamento particolare a scapito dei famigliari che non possono più vedere il loro caro”.
Si tratta di circostanze, a giudizio di Marco Bussone che vanno immediatamente chiarite. Il presidente nazionale dell’Uncem si chiede risposte certe: “Su questo mi pare sia opportuno un chiarimento dell’Asl To4 per evidenziare se queste modalità di gestione e organizzative siano diffuse, previste dal protocollo, o riferite al caso isolato che ho avuto modo di conoscere nelle scorse ore”.