26/11/2024

Cronaca

Ciriè, paziente sferra un calcio in pancia a un infermiere. I carabinieri bloccano l’aggressore

Ciriè

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Ciriè, paziente sferra un calcio in pancia a un infermiere. I carabinieri bloccano l’aggressore

Lunedì 26 novembre 2024, un nuovo episodio di violenza ha colpito un dipendente dell’Asl To4. Durante il turno pomeridiano in triage, un infermiere è stato preso a calci da un paziente, noto alle forze dell’ordine, mentre lo accompagnava in sala visita. Il colpo, sferrato all’addome, avrebbe potuto avere conseguenze gravi, ma fortunatamente il collega sta meglio, come conferma Giuseppe Summa del sindacato Nursind, che denuncia l’ennesima aggressione subita dal personale sanitario.

“È inaccettabile che in un’azienda come l’Asl To4 il numero di aggressioni continui a crescere – sottolinea Summa – Proprio la scorsa settimana avevamo segnalato ai vertici aziendali le criticità strutturali e organizzative del pronto soccorso di Ciriè, ma le risposte sono state assenti. Non sono stati nemmeno coperti i nominativi dalle divise del personale, un intervento minimo che poteva già essere attuato”. Summa critica duramente il direttore generale Scarpetta, accusandolo di immobilismo e mancata attenzione, in netto contrasto con la sensibilità dimostrata dall’assessore regionale alla sanità.

Dal canto suo, l’Asl To4 esprime vicinanza al collega e stigmatizza l’episodio. L’azienda, che descrive l’aggressore come una persona con disagi sociosanitari, sottolinea che sono in corso interventi per migliorare la sicurezza. “Grazie al recente Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, sono stati definiti protocolli di collaborazione con le forze dell’ordine e potenziati i passaggi di controllo. È in fase di attuazione la modifica delle etichette identificative sulle divise dei dipendenti, per garantire maggiore privacy e tutela, unita al rafforzamento della vigilanza e della videosorveglianza”.

Nonostante le rassicurazioni, l’episodio riflette una problematica nazionale sempre più urgente: la tutela dei lavoratori della sanità, troppo spesso esposti a rischi che vanno oltre il loro dovere professionale.

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