
Ciriè, inchiesta sugli atti di bullismo ai danni di un 14enne. Interrogati i presunti aggressori

Sono stati interrogati nella mattinata di venerdì 10 febbraio i quattro studenti minorenni protagonisti degli atti di bullismo compiuti nel 2016 ai danni di un coetaneo 14enne di Ciriè. Le angherie, gli insulti sono andati avanti per mesi poi, non paghi hanno fatto mangiare al ragazzino un hot dog contenente escrementi e lo hanno picchiato con una cintura di cuoio alle gambe. Una vicenda assurda durata otto mesi. Tanto violenta e umiliante che la vittima ha dovuto fare ricorso all’aiuto di uno psicologo.
I quattro minorenni (tre ragazzi di 14 anni e un 15enne) sono sfilati, assistiti dai loro legali, davanti all’ispettore capo della polizia municipale di Ciriè, incaricato dalla Procura dei minori di Torino di effettuare le indagini del caso. La vicenda è delicata e la tendenza dei genitori è quella di “ridimensionare” l’accaduto inserendolo nel contesto di scherzi un po’ pesanti e non certo con l’intento di fare del male. Indubbiamente qualcosa di ero c’è, sostiene uno dei genitori ma non è quello riportato dagli organi di informazione.
Gli avvocati sono di prim’ordine: basti pensare che uno dei ragazzi è assistito dagli avvocati Luigi Chiappero (ex sindaco di Ciriè) ed Enrico Cairo dello studio Chiusano. L’inchiesta è scaturita dalla denuncia presentata dai genitori del ragazzo vittima delle presunte angherie. Sarà l’inchiesta ad appurare fatti e attribuire eventuali responsabilità.