
Ciriè: 80enne di Balangero morì dopo una caduta nella Rsa. A processo operatrice socio-sanitaria

Un’operatrice socio-sanitaria dell’Asl To4 è stata rinviata a giudizio con l’acusa di omicidio colposo in relazione al decesso di Roberto Calciati, un pensionato ottantenne, residente a Balangero, morto dopo una caduta. La decisione di rinviare a giudizio la donna è stata assunta dal Gip del tribunale di Ivrea. La caduta fatale ebbe luogo il 14 ottobre 2015 quando il pensionato, non autosufficiente, era stato ricoverato nella Rsa di via Biaune a Ciriè. L’uomo era stato ricoverato qualche mese prima e precisamente a maggio del 2015. La caduta ebbe luogo durante il tratamento di igiene personale al quale vengono sottoposti i degenti.
Stando a quanto emerso dall’indagine coordinata dal sostituto procuratore di Ivrea Ruggero Crupi, l’anziano cadde a terra all’improvviso. Per quale ragione? E’ questo punto sul quale si dovrà fare luce nel corso del processo penale. Roberto Calciati morì il 7 settembre del 2015, a distanza di tre settimane dall’incidente.
Pare che l’operatrice socio-sanitaria che si trovava da sola, si fosse allontanata per alcuni istanti per prendere un pannolone lasciando la ponda di sicurezza del letto abbassata. L’episodio emerse soltanto il giorno seguente quando l’uomo raccontò ai parenti della caduta, lamentando un forte dolore alla gamba.
I parenti segnalarono l’episodio alla direzione della Rsa che provvide al trasporto dell’ospite al vicino ospedale di Ciriè dove i medici riscontrarono una frattura al femore e una quadro clinico già compromesso. Le condizione di salute del pensionato peggiorano col trascorrere dei giorni fino al 7 dicembre, quando l’uomo morì. I famigliari della vittima, rappresentati dall’avvocato Pierfranco Bertolino si sono costituiti parte civile nel processo. In causa è stata chiamata anche l’Asl To4.
L’operatrice sanitaria comparirà alla sbarra a Ivrea per la prima udienza del processo penale il prossimo 19 febbraio 2018.