
Chivasso: Torteria sequestrata per gli “aperitivi disobbedienti”. Deciderà la Cassazione

La procura di Ivrea le ha chiuso la caffetteria in seguito al reiterato mancato rispetto dei Dpcm varati dal Governo per contenere la pandemia di Coronavirus e la titolare ricorre alla Cassazione per annullare il provvedimento. Rosanna Spatari, titolare del locale “La Torteria” di Chivasso, convinta no vax, protagonista di tanti “aperitivi disobbedienti” questa primavera, non si è data per vinta e ha dato mandato ai suoi legali di ricorrere alla Suprema Corte dopo che il Tribunale del Riesame di Torino aveva convalidato il sequestro disposto dalla procura eporediese, allora guida dal procuratore capo Giuseppe Ferrando.
Comunque sia la “battaglia” ingaggiata dalla Spatari contro le autorità non ha affatto sortito l’effetto sperato e mentre i suoi colleghi esercenti possono tenere aperti i propri locali, la donna è costretta a vedere il suo locale sottoposto a sequestro penale. Dopo le innumerevoli multe che le erano state comminate e l’inosservanza del provvedimento di chiusura di cinque giorni disposta dal prefetto di Torino, Rosanna Spatari ha tenuto aperta “La Torteria” fino al sei maggio, fino a quando cioè, è giunta d’imperio l’ordinanza di sequestro.
Da allora Rosanna Spatari ha girato l’Italia in lungo e in largo per partecipare in qualità di ospite a raduno no vax e più recentemente a quelli no “green pass”. La sentenza della Corte di Cassazione dovrebbe emessa il prossimo 9 novembre: e sarà in quel momento che si saprà se il sequestro penale era legittimo o meno.