
Chivasso sceglie la via della legalità: presentato un progetto che unisce il commercio e l’impegno civile
La legalità non è un concetto da citare nei discorsi ufficiali o da ricordare nelle giornate dedicate. È una scelta quotidiana, un modo di essere cittadini. È questo il messaggio lanciato nel pomeriggio di oggi, mercoledì 5 novembre, nella Biblioteca MOviMEnte di Chivasso, durante la presentazione del progetto “Riflessi di Legalità: angoli di cultura e dibattito civico”, promosso dalla Consulta della Legalità del Comune.
Un incontro partecipato, introdotto dal presidente della Consulta Vincenzo Ferrantello e dall’assessore alla Legalità Gianluca Vitale, che ha visto la presenza di numerosi rappresentanti del mondo associativo, scolastico e istituzionale. L’obiettivo è chiaro: fare della legalità un valore condiviso e tangibile nella vita di ogni giorno, capace di riflettersi nei gesti, nelle parole, nei comportamenti.
Il presidente della Consulta Vincenzo Ferrantello: “La legalità non appartiene solo alle istituzioni”
«La legalità non è un principio astratto, ma un valore da vivere e condividere» — ha affermato Ferrantello nel suo intervento — «Appartiene a ciascuno di noi, non solo alle istituzioni. Ogni volta che rispettiamo una regola, che scegliamo l’onestà, che tendiamo la mano a chi è in difficoltà, lasciamo un riflesso di legalità. E se quei riflessi si sommano, diventano una luce collettiva, capace di cambiare il modo in cui viviamo insieme».
Il presidente della Consulta ha sottolineato come il progetto nasca da un’idea semplice ma concreta: portare la cultura della legalità negli spazi della vita reale, nei luoghi di incontro e di relazione, trasformando la quotidianità in un’occasione di consapevolezza.
«Abbiamo scelto di partire dai luoghi più semplici — i negozi, i bar, le strade, le scuole — perché la legalità non ha bisogno di palchi o riflettori, ma di presenza, di parole che circolano, di gesti che si ripetono», ha aggiunto Ferrantello, invitando cittadini, commercianti e studenti a diventare parte attiva del percorso.
L’assessore alla Legalità Gianluca Vitale: “Un progetto che unisce cultura e responsabilità”
L’assessore Gianluca Vitale ha rimarcato il valore del progetto come strumento di coesione civica: «“Riflessi di Legalità” rappresenta una visione nuova: quella di una comunità che non delega, ma partecipa. Vogliamo che la cultura del rispetto e della responsabilità diventi parte dell’identità di Chivasso».
Vitale ha ringraziato l’Ascom, l’assessore al Commercio Chiara Casalino, i colleghi consiglieri comunali e le numerose associazioni presenti, tra cui La Fondazione Faro e ARCI, che hanno annunciato la nascita di nuove collaborazioni culturali e formative sul territorio.
«Il lavoro della Consulta — ha aggiunto — sta ridando linfa al dialogo civico. Quando istituzioni, scuole e cittadini camminano insieme, la legalità non è più solo una parola, ma un modo di vivere la città».
L’assessore al Commercio Chiara Casalino: “Commercio e legalità si intrecciano perfettamente”
Dal canto suo l’assessore al Commercio della Città di Chivasso ha ricordato, nel corso del suo intervento che l’accordo siglato tra consulta e il Duc è una chiara e fattiva dimostrazione del rapporto di collaborazione instaurato tra l’Amministrazione e l’Ascom locale. Commercio e legalità si intrecciano perfettamente e necessariamente.
Un percorso partecipato
“Riflessi di Legalità” prevede una campagna social e una serie di eventi pubblici — spettacoli, dibattiti, flash mob, incontri con esperti e testimoni — dedicati ai grandi temi della convivenza civile: la lotta alle mafie, la prevenzione del bullismo, la violenza di genere, la sicurezza sul lavoro e negli spazi pubblici, l’inclusione delle persone con disabilità.
Particolare attenzione sarà riservata ai giovani, coinvolti in un contest letterario e in una challenge creativa sui social, per stimolare riflessioni autentiche attraverso i linguaggi della loro generazione.
Chivasso, una città che riflette su sé stessa
Con “Riflessi di Legalità”, Chivasso si propone come laboratorio civico diffuso, dove la cultura del rispetto e della giustizia si traduce in partecipazione, dialogo e responsabilità condivisa.
Un progetto che invita ciascuno a riconoscersi in un principio semplice ma essenziale: la legalità non è un dovere imposto, è una scelta che illumina la comunità. Unico neo dell’iniziativa: l’assenza inusuale della stampa locale in incontro incentrato su un tema di estrema e scottante attualità.
Fr.Se.