
Chivasso: multa di 871 euro a un parcheggiatore abusivo. Oltre alle sanzioni in vigore il Daspo Urbano
Per tutta la mattinata dello scorso sabato 12 gennaio, uomini in borghese della Polizia Locale di Chivasso hanno effettuato l’attività di controllo dell’area mercatale contro l’abusivismo commerciale e dei parcheggiatori abusivi; l’attività, all’apparenza di routine per gli agenti, da quest’anno, grazie alle ultime modifiche del Codice della Strada e del Decreto Sicurezza del 2017, e in osservanzadelle disposizioni previste all’articolo 4 del Regolamento di Polizia Urbana, in vigore del dicembre dello scorso anno, sono finalizzate all’eventuale applicazione del cosiddetto “Daspo Urbano”, quel provvedimento di allontanamento da alcuni luoghi imposto dal Questore.
Nel corso della mattinata è stato sorpreso un solo parcheggiatore abusivo di 53 anni è stato sorpreso in attività: si tratta di un cittadino extracomunitario residente in Italia dagli anni Novanta, che era intento nell’attività di parcheggiatore in Piazza d’Armi Nord. Al parcheggiatore abusivo, i Civich hanno contestato l’articolo 7 comma 15 bis del Codice della Strada che prevede la sanzione amministrativa di Euro 771,00. Oltre alla multa, all’abusivo sono stati confiscati i soldi ricavati dall’attività.
Ma le sanzioni non finiscono qui: il Comune di Chivasso ha adottato un nuovo Regolamento di Polizia Urbana che individua le aree della Città dove si può applicare il “Daspo Urbano” nel confronti di soggetti che impediscono la libera accessibilità e fruizione dei alcuni luoghi. Al parcheggiatore è stata contestata un’altra sanzione amministrativa pecuniaria di 100,00 euro oltre all’ordine di allontanamento dall’area mercatale. L’ordine perde efficacia trascorse quarantotto ore dall’accertamento del fatto.
A proposito di parcheggio abusivo è stata di recente introdotta un reato specifico per i parcheggiatori abusivi “recidivi” oppure che per quelli che impiegano i minori nell’attività: si tratta di una disposizione che dovrebbe scoraggiare l’attività in questione in quanto la pena prevista è quella dell’arresto da 6 mesi a 1 anno e l’ammenda da 2 mila a 7 mila euro.