
Chivasso: l’imprenditore trovato morto nel bagaglio dell’auto non è stato ucciso. Lo conferma l’autopsia

L’imprenditore chivassese Marco Conforti non è stato ucciso: lo ha confermato l’autopsia effettuata dal medico legale Roberto Testi su disposizione della Procura di Torino, titolare delle indagini. L’uomo, 55 anni, era attivo nel settore delle autoscuole. Il corpo senza vita è stato ritrovato nella serata di domenica scorsa nel bagagliaio del suo Suv Range Rover, parcheggiato in via Rovigo a Torino. In sostanza, nonostante il cadavere fosse in stato di decomposizione, il medico legale non ha rilevato lesioni riconducibili a una morte violenta: nessuna ferita di arma da fuoco, né da taglio e nessun segno di strangolamento.
Si attendono adesso gli esiti dell’esame tossicologico eseguito sul cadavere per verificare se l’uomo avesse assunto sostanze prima del decesso e se queste possono averlo provocato. Ma ci vorranno almeno un paio di mesi prima giungano i referti. Il velo di mistero che ancora avvolge la morte di Marco Conforti è ancora da squarciare.
Gli agenti della squadra mobile di Torino stanno vagliando ogni possibile ipotesi, non ultima che l’uomo non fosse da solo nel momento in cui è morto e che qualcuno lo abbia rinchiuso nel bagagliaio per evitare guai. L’ultima volta che è stato visto da vivo è stato la sera del 23 maggio scorso. Poi più nulla fino al tragico e macabro ritrovamento.