
Chivasso, “La radura dei papaveri rossi”, il nuovo romanzo di Salvatore Di Marco tra memoria, guerra e umanità
È ambientato negli anni drammatici della Seconda guerra mondiale “La radura dei papaveri rossi”, il nuovo romanzo di Salvatore Di Marco, pubblicato da Pathos Edizioni Torino. Un’opera intensa e profondamente umana, nata dai racconti del padre dell’autore, ex combattente, ascoltati negli ultimi mesi di vita mentre lo assisteva durante la malattia. Un tempo sospeso, segnato dalla consapevolezza dell’addio imminente e dal peso dei ricordi di una generazione segnata dal conflitto.
Il padre di Di Marco si rattristava ripensando ai commilitoni che non avevano mai fatto ritorno a casa: giovani vite spezzate da una guerra devastante e sanguinosa. Da quei racconti, intimi e dolorosi, prende forma il romanzo, che non si limita alla cronaca bellica ma restituisce il volto umano della guerra, fatto di paure, amicizie, speranze infrante e destini interrotti.
Salvatore Di Marco vive e lavora in Piemonte. Accanto alla passione per la scrittura coltiva da sempre quella per la musica, in particolare per i grandi successi degli anni ’60 e ’70, colonne sonore capaci ancora oggi di evocare ricordi lontani: il primo amore, la naja, il boom economico, un’Italia in trasformazione. Un immaginario che attraversa anche il suo modo di raccontare, sempre attento alle emozioni e al vissuto personale.
Il suo esordio letterario risale al 2018 con “Rosa Marina (Lontani ricordi di un ex poliziotto)”, romanzo autobiografico ambientato negli anni ’70 e ispirato al periodo in cui l’autore ha prestato servizio nel disciolto Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza. Un’opera che ha segnato l’inizio di un percorso narrativo coerente, legato alla memoria e all’esperienza diretta.
Nel 2022 è arrivato il secondo romanzo, di genere poliziesco, “Quando cala la notte”, ambientato a Torino negli anni ’90, che ha confermato la versatilità narrativa di Di Marco e la sua capacità di muoversi tra generi diversi mantenendo una forte attenzione ai contesti storici e sociali.
Con “La radura dei papaveri rossi” l’autore torna alle radici più profonde del racconto, intrecciando storia e memoria familiare in un omaggio a una generazione che ha pagato il prezzo più alto della guerra. Un romanzo che invita a non dimenticare e a riflettere sul valore della pace, attraverso lo sguardo di chi quella tragedia l’ha vissuta davvero.
Francesco Sermone