Chivasso in azione contro il disagio giovanile: nasce un osservatorio permanente

03/04/2025

Chivasso in azione contro il disagio giovanile: nasce un osservatorio permanente

Dopo il convegno dello scorso novembre “Giovani, questi sconosciuti! Fragili e ribelli tra presente e futuro”, la Città di Chivasso rafforza il suo impegno nel contrastare il disagio giovanile. L’incontro tra amministratori locali, operatori sanitari, istituti scolastici e associazioni, tenutosi presso il Comune, ha avuto l’obiettivo di analizzare le cause profonde di questo fenomeno e delineare strategie efficaci per migliorare la qualità della vita dei ragazzi. Negli ultimi anni, il malessere giovanile ha assunto dimensioni preoccupanti, con un aumento esponenziale dei casi di ansia, depressione, autolesionismo e isolamento sociale. Tra le cause principali, sono stati individuati fattori come l’insicurezza emotiva, la mancanza di punti di riferimento solidi, le difficoltà relazionali, l’analfabetismo affettivo e la crescente dipendenza da internet e social media. Il problema non è solo psicologico, ma anche sociale e culturale: la precarietà economica e lavorativa, l’incertezza sul futuro e la riduzione delle opportunità di aggregazione hanno aggravato ulteriormente la condizione dei giovani.

La dottoressa Anna Maria Accetta, responsabile del Centro di Salute Mentale di Chivasso, Settimo e San Mauro, ha presentato dati preoccupanti: tra il 2019 e il 2023, il numero di giovani che si sono rivolti al Dipartimento di Salute Mentale dell’Asl T04 è quadruplicato. Per affrontare questa criticità, la direttrice del Dipartimento, Silvana Lerda, ha illustrato un progetto sperimentale in collaborazione con la cooperativa Il Margine, con l’introduzione di pratiche dialogiche presso il liceo Newton attraverso incontri mirati nelle classi e momenti di confronto con le famiglie, con l’obiettivo di creare una rete di supporto capace di intercettare precocemente i segnali di disagio e fornire risposte immediate. Il sindaco di Chivasso, Claudio Castello, ha ribadito la necessità di un’azione congiunta e continuativa: “Dobbiamo interpretare correttamente la fragilità e la vulnerabilità dei giovani, comprendendo che il loro disagio non è solo generazionale, ma una sfida che coinvolge l’intera società. Non possiamo permetterci di rimanere inermi di fronte a questo problema, ma dobbiamo lavorare insieme per sviluppare approcci efficaci e rassicuranti. I giovani hanno bisogno di certezze, di una rete di supporto concreta e solida che li aiuti a costruire il loro futuro”.

L’assessore alle Politiche giovanili, Gianluca Vitale, ha proposto la creazione di un osservatorio permanente sul disagio giovanile, che fungerà da punto di riferimento per il monitoraggio del fenomeno e per la progettazione di interventi di prevenzione. “Abbiamo voluto fortemente questa iniziativa, anche a seguito del convegno di novembre. Il nostro obiettivo è quello di avviare un percorso condiviso con tutti gli attori che si occupano di giovani: dalle scuole alle associazioni, dai servizi sociali alle famiglie. Vogliamo istituire tavoli di lavoro permanenti per analizzare il fenomeno e progettare interventi mirati”, ha spiegato l’assessore. Tra le proposte emerse ci sono programmi di educazione all’affettività per aiutare i ragazzi a sviluppare competenze relazionali ed emotive, servizi di ascolto e consulenza psicologica facilmente accessibili e gratuiti, iniziative culturali e sportive per incentivare la socializzazione e il benessere psico-fisico, attività di gruppo e laboratori creativi per stimolare la condivisione e il senso di appartenenza. Vitale ha sottolineato l’importanza di una strategia di prevenzione piuttosto che di sola cura, evidenziando come la collaborazione tra scuola, famiglia e istituzioni sia fondamentale per affrontare il problema in modo sistemico e duraturo.

Il tavolo di lavoro ha visto la partecipazione di numerosi soggetti istituzionali e del terzo settore, tra cui l’Asl T04, il Ciss (Consorzio Intercomunale dei Servizi Sociali), gli istituti scolastici superiori “Europa Unita”, “Newton” e “Carlo Ubertini”, gli istituti comprensivi “Alessandro Dasso” e “Demetrio Cosola”, la Cooperativa Il Margine, la Cooperativa Valdocco, la Casa di Carità Castelrosso e il CPIA4 Chivasso (Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti). La volontà comune è quella di ampliare il confronto nei prossimi mesi, coinvolgendo nuovi soggetti interessati e rafforzando il dialogo tra le diverse realtà del territorio. Il tavolo di lavoro si aggiornerà periodicamente per monitorare i progressi e implementare nuove iniziative. L’obiettivo finale è costruire una rete di interventi integrata e inclusiva, capace di fornire risposte tempestive e concrete ai giovani in difficoltà.

“Non possiamo ignorare il grido d’aiuto di tanti ragazzi che si sentono soli e senza prospettive. È nostro dovere offrire loro strumenti e opportunità per costruire il proprio futuro con fiducia”, ha concluso il sindaco Castello. Il Comune di Chivasso si conferma dunque in prima linea nella lotta contro il disagio giovanile, con un approccio innovativo e collaborativo che punta a restituire speranza e benessere alle nuove generazioni.

 

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