
Chivasso: partita di calcetto in oratorio. Multato, il parroco fa ricorso al Prefetto

Aveva consentito a un gruppo di ragazzi che frequentano le lezioni di catechismo di giocare una partitella di pallone nel cortile dell’oratorio parrocchiale. Non una, ma per due volte consecutive in due diversi sabati. Per questa ragione gli agenti della polizia municipale di Chivasso hanno elevato a don Davide Smiderle, parroco del Duomo di Santa Maria Assunta, una sanzione di 400 euro. A chiamare i “civich” erano stati alcune persone che risiedono nei pressi dell’oratorio.
Il sacerdote non si è dato per vinto. Convinto di essere nel giusto e di non aver violato il Dpcm in vigore lo scorso 3 novembre, quando tutta l’Italia era in zona rossa, il sacerdote si è rivolto a un legale e ha fatto ricorso al Prefetto di Torino invocando il rispetto dei Patti Lateranensi, ossia agli accordi che regolano i rapporti tra lo Stato italiano e la Chiesa. Una vicenda di provincia, accaduta il 4 dicembre 2020 che in poche ore ha fatto il giro d’Italia. Non è una questione di denaro, ma di principio si sostiene, perché gli agenti della polizia municipale avrebbero dovuto chiedere il permesso al vescovo prima di fare il loro ingresso in luoghi che sono di proprietà della Curia.
Don Davide dopo aver sentito i suoi superiori ha dato mandato all’avvocato Alexander Boraso di presentare ricorso anche perché i ragazzini che hanno giocato a calcio erano poco meno di una trentina, ognuno di loro indossava la mascherina e non ci sarebbe stato alcun assembramento. In attesa del pronunciamento del Prefetto di Torino Don Davide Smiderle sottolinea di aver seguito alla lettera il protocollo che la Cei (la Conferenza Episcopale Italiana) ha distribuito alle parrocchie.
E nel documento, asserisce il parroco, si chiarisce che tutte le attività in oratorio sono concesse nel rispe.to delle norme Covid. Cosa che, secondo il parroco sarebbe puntualmente accaduta.