Chiaverano: sei i casi positivi in paese. Il sindaco Fiorentini denuncia: “Con i tamponi è un vero caos”

01/05/2020

Prima Bollengo dove il sindaco Luigi Sergio Ricca ha scritto all’Asl T04 per segnalare il fatto che in paese ci sono persone richiuse in casa da oltre un mese in attesa del tampone di controllo. Adesso Chiaverano dove il sindaco Maurizio Fiorentini deve fare i conti con sei casi che lo hanno convinto a scrivere un corrosivo post sui social su tamponi che non vengono fatti. Una vicenda che sarebbe paradossale se non si fosse in un periodo così difficile, ma così emblematica da finire nel telegiornale del Tg2 che ha intervistato il primo cittadino. “Non so da chi dipendano questi ritardi – puntualizza Maurizio Fiorentini -.  Se dall’Ospedale di Ivrea o dall’Asl T04 o dalla Regione Piemonte o da tutti insieme. Io rilevo solamente che ci sono situazioni che si stanno incancrenendo e stanno diventando insostenibili”.

Una donna risultata positiva da 25 giorni è guarita e attende di poter effettuare il tampone per poter finalmente uscire di casa, ma finora l’Amministrazione comunale non ha ricevuto più nessuna comunicazione dall’azienda sanitaria. “Quella donna si è ammalata, è andata in ospedale, è stata dimessa tornando a casa per le cure, la madre è morta di Covid, ma per l’Asl risulta ancora ‘non pervenuta’. E io come dovrei comportarmi? Chi doveva rispettare la quarantena in quella famiglia? A quasi due mesi di distanza e in totale assenza di sintomi, quella donna è guarita? Perché non arrivano i tamponi di controllo?”

È da segnalare il fatto che il marito della donna non è stato messo in quarantena (se non volontaria) ma ha avuto febbre e sintomi Covid per fortuna non gravi. È stato richiesto il tampone ma non è stato effettuato – afferma Maurizio Fiorentini -. Quando è stato meglio è uscito di casa non avendo avuto prescrizioni di quarantena”.

Poi c’è il caso del commerciante di Chiaverano che sarebbe risultato positivo un mese fa. Scrive il sindaco: “E’ risultato positivo circa un mese fa. Tutta la famiglia è risultata in quarantena e sono stati costretti a chiudere il loro negozio di alimentari. Da circa 15 giorni lui sta bene, è guarito, ma neppure a lui sono stati fatti i tamponi. Finché non verrà dichiarato guarito dall’Asl nessuno della sua famiglia potrà uscire di casa e non potranno aprire il negozio”.

E ancora: che dire della donna che pur presentando tutti i sintomi del Covid, dopo essersi stufata dei tamponi che non arrivavano, ha preso l’auto e si è recata in ospedale dove è poi risultata positiva?

E per finire c’è il caso che riguarda un anziano domiciliato in una casa di riposo a Moncrivello e che essendo residente a Chiaverano risulta tra i sei casi positivi del paese. “Ma questo signore è morto tre giorni fa. È morto per i suoi familiari, è morto per l’ufficio anagrafe. È morto per il funerale che gli hanno fatto. Ma non per l’Asl che continua a segnalarmelo tra i casi positivi”.

Ma non è tutto: c’è anche il caso della persona deceduta e dichiarata dal medico curante e dal medico legale come sospetto Covid. In questo contesto è stato chiesto il tampone di controllo ai familiari che non è mai stato effettuato. “E’ molto probabile che non fosse Covid, ma non si hanno le certezze che solo il tampone può dare” sostiene il sindaco.

A questo punto il sindaco Maurizio Fiorentini non sa più che pesci prendere: “Se con pochi casi abbiamo questi problemi devo dire che la cosa mi preoccupa molto in quanto mi viene da pensare che i tamponi a domicilio non vengano proprio fatti e che, quindi, le statistiche giornaliere hanno un valore del tutto effimero. Ma, a parte le statistiche sballate, non è più accettabile che persone guarite da 15 o 25 giorni non possano uscire di casa – conclude il sindaco -. Di certo non usciremo a questa situazione e non potremo passare alla cosiddetta fase 2 se non mi forniscono certezze sui reali positivi e sui guariti”.

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