
Ceresole, nuovo centro polifunzionale tra turismo e polemiche. Durbano: “Costruiamo con sobrietà e trasparenza”
Un nuovo progetto divide Ceresole Reale. Nel piccolo Comune montano, 151 abitanti nel cuore del Parco del Gran Paradiso, è in corso la realizzazione di una struttura polifunzionale destinata ad attività culturali, sociali e ricreative. Un intervento pensato per rivitalizzare la vita della comunità e sostenere il turismo alpino, ma che ha acceso un acceso dibattito sul suo impatto ambientale.
Finanziato con circa 500 mila euro di fondi pubblici, il progetto è finito nel mirino di alcune associazioni ambientaliste, che hanno sollevato dubbi sulla compatibilità paesaggistica dell’opera. A replicare è stato il presidente del Parco nazionale del Gran Paradiso, Mauro Durbano, deciso a riportare la discussione sui fatti: «L’edificio non è all’interno del Parco, ma a valle del centro abitato, in una zona già urbanizzata e coerente con il piano regolatore. È importante chiarirlo, perché si è diffusa l’idea errata che si stia costruendo dentro l’area protetta».
Durbano ha inoltre difeso la qualità progettuale dell’intervento: «Non è un blocco di cemento, ma una struttura sobria, in legno e pietra, pensata per integrarsi nel paesaggio e ridurre l’impatto visivo. L’obiettivo è un edificio funzionale, efficiente e armonioso con l’ambiente circostante».
Sulla trasparenza amministrativa, il presidente non ha dubbi: «Nessuno ha agito di nascosto. L’iter è stato condiviso sin dall’inizio con Comune, Parco ed enti ambientali, seguendo tutte le procedure previste».
Parole che arrivano dopo giorni di tensione e commenti contrastanti. «Il futuro della montagna – sottolinea Durbano – passa anche dalla capacità di creare spazi di socialità sostenibili, che diano nuova linfa alle comunità alpine».
Critica invece l’associazione Amici del Gran Paradiso, che definisce la scelta «in contrasto con una politica rigorosa di tutela delle risorse montane», ricordando come «anni fa si sarebbe potuto completare il vecchio PalaMila attraverso una collaborazione pubblico-privato».
La polemica resta aperta, ma i lavori proseguono. «A Ceresole si costruisce con sobrietà e trasparenza – conclude Durbano – per riportare vita e turismo tra le montagne del Gran Paradiso».