
Castellamonte: festa dell’integrazione dopo le critiche sulla lavanda dei piedi agli immigrati
Ad alcuni parrocchiani non era piaciuta la lavanda dei piedi degli immigrati e le critiche erano piovute copiose. Ma don Angelo Bianchi non se n’è dato per inteso e ha organizzato, per tutta risposta, una festa dell’integrazione contro il razzismo e la diffusa paura di chi è diverso alla quale hanno preso parte i rifugiati che soggiornano a Castellamonte, a Cuorgnè e nella casa parrocchiale di Borgiallo.
Sabato 2 aprile, l’oratorio castellamontese si è trasformato in una grande arena all’aperto, dove molti giovani hanno fatto sport, suonato, ballato e dialogato in un sereno e disteso confronto fa culture diverse. La lavanda dei piedi agli immigrati? Don Angelo, a suo giudizio, non ha fatto altro che seguire l’esempio di Papa Francesco che ha eseguito nella basilica di San Pietro la lavanda dei piedi ai rifugiati. Il Pontefice, d’altro canto ha invitato sacerdoti e cristiani ad aprire le porte a coloro che fuggono dalla guerra, dalla povertà e dalla fame. L’accoglienza e l’integrazione sono alla base della convivenza civile sottolinea il parroco, ma per far questo è necessario abbattere il muro di diffidenza e ostilità. La festa dell’integrazione è stata organizzata proprio in questo contesto.
La Diocesi tra l’altro ha deciso di intensificare il proprio impegno sul territorio con la ristrutturazione di un edificio situato a Montaldo Dora che potrà ospitare una quarantina di persone. Dopo un breve periodo di permanenza gli ospiti saranno smistati in piccoli gruppi nelle parrocchie disposti ad ospitarli. E’ un altro concreto passo per dare peso e forza alle intenzioni di Papa Francesco e per assicurare una vita migliore a chi non può permettersela.