Sabrina Mannarino ed Elisabetta Dutto, consigliere comunali di Cuorgnè e Roberta Bianchetta, presidente del Rotaract Club Cuorgnè e Canavese, hanno ufficialmente presentato, nella mattinata di mercoledì 4 ottobre, agli studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore “Felice Faccio” di Castellamonte, il bando di concorso dal titolo “Per un finale diverso”.

L’iniziativa a carattere creativo si inserisce in un percorso di sensibilizzazione sul tema della violenza contro le donne e persegue l’obiettivo della partecipazione attiva dei ragazzi: la creazione di un’opera, un manifesto o un video, che attraverso immagini non violente possa rappresentare uno strumento di sensibilizzazione della cittadinanza. All’incontro hanno attivamente partecipato anche la dottoressa Carola Lorio, foto-arte terapeuta, e la dottoressa Splendore Durante, psicoterapeuta, della Comunità “Doppia Diagnosi Fragole Celesti” di Oglianico che accoglie donne vittime di violenza.

Gli studenti sono stati coinvolti nella ricerca e riflessioni rispetto alle loro emozioni sulla violenza e la sperimentazione grafica dei loro pensieri attraverso frasi o disegni. I ragazzi si sono dichiarati pronti a mettersi in gioco e a confrontarsi. I prossimi appuntamenti avranno luogo nei prossimi giorni con gli studenti della Scuola Ss. Annunziata di Rivarolo e XXV Aprile di Cuorgnè.

Al concorso, indetto con il supporto dell’Asl To4, potranno partecipare tutti i ragazzi del Canavese dai 18 ai 20 anni: la scadenza per presentare le opere ed eleborati è fissata alle ore 24,00 di mercoledì 11 novembre. La cerimonia di premiazione delle opere migliori, si svolgerà il 18 novembre presso l’Ex Chiesa della Ss. Trinità di Cuorgnè. Per maggiori dettagli i ragazzi posso inviare una e-mail al seguente indirizzo: xunfinalediverso@gmail.com

I promotori dell’iniziativa artistica ringraziano gli insegnanti dell’IIS “Felice Faccio” che hanno aderito a questa iniziativa: la speranza è quella di aver posto le basi per una prosecuzione dei momenti di sensibilizzazione degli studenti canavesani.