
Castellamonte, 5 dipendenti licenziati e poi reintegrati rimangono senza lavoro

Erano stati licenziati. In seguito il tribunale di Torino ha dato loro ragione e ha disposto il loro reintegro. Adesso sono trascorsi sei mesi ma l’azienda non ha ancora provveduto a riassumerli. Accade a Castellamonte. L’azienda è l’Asa, l’azienda multiservizi del Canavese che è stata dichiarata fallita nel mese di ottobre 2013. Sei sindacati, Cgil a parte, nessuno si è occupato del destino dei cinque ex dipendenti. Tre di questi, si apprende, appartengono alle categorie protette. Il gruppo di ex dipendenti non è stato riassunto, come invece è accaduto per i colleghi, dalla Teknoservice, la società di Piossasco che ha rilevato il ramo d’azienda che si occupa della gestione della raccolta rifiuti.
Il giudice del lavoro ha stabilito nella sentenza di reintegro emessa lo scorso gennaio, che la consultazione tra i dipendenti dell’ex Asa per approvare l’accordo non è mai avvenuta nonostante fosse prevista nell’accordo sindacale stipulato con la cessione del ramo d’azienda. E non è tutto: nel corso dell’assemblea indetta dai sindacati, alcune sigle proposero la votazione per alzata di mano, anziché indire un referendum come doveva essere. Tanto è bastato al giudice Daniela Paliaga per ritenere non valido il procedimento e disporre il reintegro dei cinque lavoratori e la contestuale liquidazione degli stipendi arretrati.
E ancora: la Teknoservice ha presentato ricorso contro la sentenza di primo grado del tribunale, non applicando la sentenza. La prima udienza per il processo d’appello è stata fissata a gennaio 2016. E intanto gli ex dipendenti dovranno rassegnarsi ad attendere senza alcun appoggio neanche da parte dei sindacati.