
Caselle: stop alle tasse per tre anni a Mauro Esposito, l’imprenditore che ha denunciato la ‘ndrangheta

E’ finita ieri sera sabato 19 novembre, anche davanti ai microfoni di Radio 24, la complessa vicenda che ha da anni quale protagonista il casellese Mauro Esposito, rovinato per aver testimoniato nell’ambito del processo “San Michele” contro le infiltrazioni della ‘ndrangheta nella provincia di Torino. Nel programma radiofonico intitolato “Storiacce” condotto ogni sabato sera dalla giornalista Raffaella Calandra, Mauro Esposito ha raccontato nei dettagli in che modo la malavita organizzata prima, e Inarcassa e l’Agenziadelle Entrate poi, gli abbiano distrutto vita e professione.
Mauro Esposito, titolare della M.E. Studio Srl di Caselle Torinese, è uno dei tanti imprenditori che denunciano le estorsioni e lo Stato, anzichè proteggerli, li vessa con sanzioni che sono al di fuori di ogni logica. Grazie all’interessamento di don Ciotti, di Pino Masciari (uno dei primi testimoni di giustizia italiani), ha combattuto una battaglia che, per un momento, era sembrata persa.
Poi, l’intervento del senatore Esposito in Commissione Antimafia, ha innescato un processo che ha ridato ossigeno e un po’ di fiducia nello Stato a un uomo che, da testimone chiave di un importante procedimento penale a carico delle cosche piemontesi, ne è divenuto la vittima. Lui, non i boss che cercarono di estorcergli denaro e che lo hanno minacciato di continuo. Adesso la procura di Torino ha decretato, per la prima volta in Italia, che l’imprenditore non dovrà pagare le imposte peralmeno tre anni. Un segnale positivo che è giunto dopo anni di sofferenze indicibili.
Da oggi Mauro Esposito è un uomo più libero: libero di continuare ad essere un buon cittadino, libero di poter essere un professionista che potrà ridare lavoro a chi era stato costretto ad essere licenziato, libero di poter tornare a casa la sera, dopo una lunga e dura giornta di lavoro per carcere di ricostruire ciò che gli è stato distrutto, e poter riabbracciare moglie e figli con un po’ più di serenità. Quella rilasciata a Radio 24 è stata un’intervista che ha dell’incredibile e che mette in luce come, in determinate occasioni, la fiducia nello Stato non può che non vacillare. E con ragione.