
Caselle, giovane centauro muore sull’ex statale 31. La famiglia chiede che il caso venga riaperto

Ha tragicamente perso la vita a 38 anni Massimiliano Resta, ex dipendente dell’aeroporto di Caselle mentre si trovava in sella alla sua motocicletta Yamaha T-Max. L’incidente mortale si era verificato lo scorso 27 maggio mentre il giovane stava percorrendo la ex strada statale 11 nei pressi del centro abitato di Verolengo. Il decesso è stato immediato: nella caduta il “centauro” ha violentemente battuto la testa contro il cordolo di un’isola spartitraffico. Massimiliano Resta era diretto a Brandizzo, il comune dove si era trasferito poco tempo prima con la moglie Raffaella Rossotti e, giunto a pochi chilometri da casa, ha trovato la morte. Nella giornata di ieri, mercoledì 21 dicembre, la moglie e i genitori di Massimiliano hanno presentato un esposto in procura a Ivrea perché sono convinti che qualcuno, rimasto ignoto, abbia tagliato la strada al motociclista.
La giovane moglie e genitori non si sono affatto rassegnati di fronte alla tragedia. Da sette mesi convivono con il dolore e con la speranza che la giustizia possa appurare che il giovane non ha perso da solo il controllo della moto. L’esposto, basato sulle risultanze delle indagini compiute dallo “Studio 3A”, una società specializzata nella valutazione delle responsabilità civili e penali, a tutela dei diritti dei cittadini, alla quale la famiglia di Massimiliano Resta si è rivolta, ha lo scopo di accertare se si è trattato di una disgrazia o se qualcuno ha tagliato la strada al motociclista. Per i famigliari questa sembra essere l’ipotesi più plausibile.
La moglie Raffaella Rossotti è convinta che il marito non sia uscito di strada da solo. Le analisi effettuate dagli investigatori della società avrebbero evidenziato una dinamica diversa da quella ricostruita dopo l’incidente. Per questa ragione si chiede nell’esposto che vengano compiute nuove verifiche.