
Caselle: falso tecnico e falso vigile truffano un’anziana e rubano un’auto. Arrestato il “palo”

Si sono spacciati per un falso vigile e un falso tecnico, hanno truffato un’anziana e poi, durante la fuga, hanno aggredito una donna in strada, le hanno spruzzato uno spray urticante negli occhi e le hanno rubato la macchina per dileguarsi. L’altro componente della banda di malviventi, che fungeva da palo a bordo dell’auto sulla quale avrebbero dovuto salire anche i due complici, è stato arrestato dopo aver speronato una “gazzella” dei carabinieri.
L’episodio ha avuto luogo nella mattinata di giovedì 23 marzo in via dei Cuccioli a Caselle Torinese. In sintesi il fatto: due nomadi di etnia sinti si erano spacciati per un vigile e un tecnico dell’acquedotto in borghese ed erano riusciti ad entrare nell’appartamento situato in uno stabile nel quale vive un’anziana pensionata di 75 anni e approfittando della confusione creata le avevano sottratto soldi e gioielli.
Ad attenderli in strada c’era un complice di 65 anni, anch’egli di etnia Sinti, residente a Montalenghe. Sul tettuccio dell’automobile erano stati applicati i dispositivi lampeggianti in uso alle forze dell’ordine per rendere maggiormente credibile la truffa. Quando il palo ha visto arrivare la “gazzella” dei carabinieri ha speronato l’auto ed è fuggito a piedi. I carabinieri lo hanno acciuffato e arrestato dopo pochi minuti.
Nel frattempo i due truffatori sono usciti dallo stabile e, quando si sono resi conto che il piano era ormai andato in fumo, hanno bloccato una Fiat Punto a bordo della quale si trovava una donna e le hanno spruzzato sul viso uno spray al peperoncino per stordirla, l’hanno fatta scendere, sono saluti sull’automobile e si sono dati alla fuga. L’utilitaria è stata poi ritrovata dagli uomini dell’Arma in corso Giulio Cesare a Torino. Nella Seat Leon bianca, i carabinieri hanno rinvenuto un flessibile, un piede di porco, due ricetrasmittenti, una fondina bianca contenete un pistola giocattolo, una mazza ferrata, nove bombolette di spray urticante, petardi e due adesivi contrassegnati dalla scritta “acquedotto” e una parrucca.
Al complice sinti arrestato gl’investigatori hanno addebitato una truffa consumata ai danni di una donna di 78 anni, poco prima, a San Francesco al Campo. Il bottino, costituito da 300 grammi di gioielli in oro e circa 800 euro in contanti che sono stati restituiti dai carabinieri alla legittima proprietaria.