
Carcere di Ivrea, la senatrice Tiraboschi (FI): “Situazione drammatica. O si interviene o si chiude”

Interventi urgenti per fare in modo che il carcere di Ivrea sia sicuro, sia per i detenuti, per gli agenti di polizia penitenziaria che vi lavorano e per tutto il personale dipendente: in alternativa sarà necessario valutare “la sussistenza dei presupposti per la richiesta di chiusura urgente”: è in sintesi il contenuto di un’interrogazione indirizzata dalla senatrice canavesana di Forza Italia Virginia Tiraboschi al ministro delle Giustizia Alfonso Bonafede. D’altro canto è da mesi che l’Osapp, il sindacato autonomo della polizia penitenziaria, denuncia a gran voce quanto sia grave e insostenibile la situazione nella quale versa la casa circondariale eporediese: basti pensare che dallo scorso mese di ottobre non funziona più neanche il sistema anticendio.
La speranza è che, coinvolgendo direttamente il ministro, si possa procedere agli interventi strutturali più urgenti. Nell’interrogazione la senatrice sottolinea come il carcere presenti diverse problematiche al limite della legalità e della dignità umana. Ma non è tutto,: la parlamentare rimarca come la direzione sia “strangolata dai debiti verso i fornitori, tano da non avere a disposizioni i fondi per la manutenzione ordinaria”.
Tra le problematiche più serie si cita, nell’interrogazione, quella dell’organizzazione del personale, il sovraffollamento della struttura (250 detenuti contro una capienza di 197), il fatto che continuano ad essere ricevuti detenuti mentre ogni trasferimento viene negato per motivi di sicurezza.
In conclusione, spiega Virginia Tiraboschi, o si interviene in modo risolutivo o è meglio chiudere la struttura prima che questa sorta di bomba sociale esploda in modo devastante.