
Carcere di Ivrea, due agenti feriti e nuova protesta: l’Osapp denuncia: «situazione fuori controllo»
Ancora tensione e violenza all’interno della casa circondariale eporediese. È quanto segnala l’Osapp, l’Organizzazione sindacale autonoma della polizia penitenziaria, che torna a lanciare l’allarme sulla sicurezza nel carcere di Ivrea.
Nella sola giornata di ieri, lunedì 25 agosto 2025, si sono registrati due gravi episodi. Alle 9 del mattino un poliziotto è rimasto contuso nel tentativo di sedare una lite tra due detenuti. Qualche ora dopo, intorno alle 13, un ventenne straniero ha aggredito un agente dopo aver preteso l’accesso immediato all’infermeria. L’agente, colpito con un pugno al volto e spinto a terra, ha riportato anche una contusione alla mano destra, con una prognosi di venti giorni.
La tensione non si è fermata: questa mattina, martedì 26 agosto, intorno alle 9, un detenuto si è arrampicato sul muro del cortile passeggi chiedendo di poter effettuare una telefonata. Dopo due ore di trattativa l’uomo è sceso, evitando ulteriori conseguenze.
L’allarme del sindacato
«Le carceri italiane – afferma il segretario generale dell’Osapp, Leo Beneduci – sono sempre più simili a campi di battaglia. La situazione del carcere di Ivrea desta fortissima preoccupazione: nonostante le criticità siano note da tempo, non è stato attuato nulla di risolutivo».
Il sindacato denuncia inoltre le modalità di gestione del personale: «Da quattro anni l’istituto è privo di un comandante di reparto titolare, mentre continua la missione part-time di un funzionario inviato dalla Calabria a 110 euro al giorno. Una procedura irregolare e onerosa, che non porta alcun beneficio concreto».
Beneduci conclude con un appello: «Il personale di polizia penitenziaria di Ivrea è allo stremo, costretto a lavorare senza una guida stabile in condizioni estenuanti. Chiediamo al ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e al capo del Dap, De Michele, un intervento immediato, con accertamenti ispettivi su una situazione che ha ormai raggiunto i massimi storici di degrado e disorganizzazione».