
Canavese, veterinario d’Andrate indagato per la truffa delle carni rosse in Val d’Aosta

L’inchiesta condotta dagli agenti del Corpo Forestale valdostano, coordinata dal pubblico ministero Luca Ceccanti, era stata denominata “Blu belga”. L’operazione ha preso il nome proprio da una razza bovina piemontese. Le indagini avrebbero appurato che alcune mucche di razza piemontese sarebbero state spacciate come bovini di razza valdostana, grazie all’ausilio di contrassegni auricolari e microchip provenienti da mucche valdostane.
L’inchiesta, giunta alla conclusione, ha accertato che ben sei animali avrebbero subito maltrattamenti e sono stati infine uccisi, 17 carcasse sarebbero state smaltite illecitamente, 38 forme di formaggio “sporcate” e invase dai parassiti. E non è tutto: un veterinario canavesano è stato indagato con l’accusa di non aver denunciato la falsificazione dell’origine di tre mucche mentre un allevatore avrebbe illecitamente somministrato ormoni umani ai bovini di sua proprietà.
A indagini preliminari ormai concluse sono 14 gl’indagati. Tra questi figura anche Andrea Piatti, 52 anni, residente ad Andrate, veterinario dell’Usl Valdostana. Gli altri indagati sono Guido Chaussod, di 61 anni, di Nus; Paolo Moussanet , 53 anni, di Challand-Saint-Victor; Mathieu Chabod, 19 anni, di La Salle; Gabriele Empereur, 70 anni, di Gressan; Ezio Chabloz, 52 anni, di Sarre; Paolo Consol, 61 anni, di Issime; Albein Bagnod, 36 anni, di Challand-Saint-Victor; Marco Cerise, 37 anni, di Sarre; Franca Marcoz, 55 anni, di Brissogne; Cassiano Treboud, 41 anni, di La Salle; Alfredo Girod, 31 anni, di Fontainemore; Leo Montrosset, 44 anni, di Jovencan; Piergiorgio Collegni, 46 anni, di Nus.