
Canavese: traffico illecito di rifiuti metallici ed evasione fiscale. Indagati numerosi imprenditori

Un’operazione di vasta portata ha portato alla luce un sistema di commercio illecito di rifiuti metallici nel Canavese, con 51 imprenditori ora sotto indagine. La procura di Torino, con il supporto della direzione distrettuale antimafia, ha svelato una rete di aziende che, eludendo le normative ambientali, hanno immesso sul mercato rifiuti pericolosi per la salute pubblica.
Questa indagine ha origine da un’operazione del 2016 della guardia di finanza, che ha scoperto un’azienda a Salassa responsabile della movimentazione di oltre 24 mila tonnellate di rifiuti, dando vita a un giro d’affari milionario e a una significativa evasione fiscale.
L’inchiesta copre un periodo dal 2013 al 2018 e coinvolge titolari di aziende situate in diverse località dell’alto Canavese, tra cui San Giorgio, Forno e Busano. Attualmente, la guardia di finanza sta procedendo con la notifica degli avvisi di garanzia agli indagati.
Le indagini hanno rivelato che l’organizzazione era in grado di bypassare le leggi ambientali per vendere rottami metallici, che avrebbero dovuto subire trattamenti di recupero a causa della loro provenienza, ottenendo così ingenti profitti.
Nonostante la distruzione di documenti contabili da parte di alcuni indagati, gli investigatori sono riusciti a identificare oltre 150 aziende coinvolte nel sistema illecito.
Ad esempio, una società di San Giorgio avrebbe trasportato a Salassa 6.300 tonnellate di materiale ferroso, per un valore superiore al milione di euro.