
Canavese, sgominata la “gang” del rame rubato. Nell’inchiesta anche una ditta di Leinì e di Borgaro

Ci sono anche due aziende canavesane coinvolte nella maxi operazione che ha sgominato la “gang” del rame rubato a Settimo Torinese: si tratta della Costa Metalli di Leinì e Ssc di Borgaro Torinese. I carabinieri delle Tenenza di Settimo Torinese hanno arrestato 12 persone, tre delle quali sono finite agli arresti domiciliari e altre 31 sono state denunciate. La maxi-operazione degli uomini dell’Arma è scattata nella mattinata di mercoledì 1° febbraio: dopo lunghe e approfondite indagini che si sono protratte per oltre un anno, coordinate dal sostituto procuratore Lea Lamonaca, i carabinieri hanno scoperto che la centrale di smistamento dell’oro rosso (così denominato per via dell’alto valore che il rame riveste nel mercato clandestino), si trovava in una ditta di demolizioni “La Nuova Melchionna” di via Emilia 3.
L’obiettivo sarebbe stato quello di rivendere il rame rubato nelle regioni del Nord e in quelle del Centro Italia. Nell’inchiesta è finita anche la società Bc Metal di Torino. Un giro di affari che superava i duecentomila euro euro al mese. L’autorità giudiziaria ha disposto il sequestro preventivo che è è finalizzato alla confisca. Le altre aziende coinvolte nell’inchiesta sono state oggetto di un’accurata perquisizione. Inquirenti e investigatori avrebbero documentato una decina di furti ma si indaga su altri 40 presunti episodi.
Il rame sarebbe stato rubato in impianti fotovoltaici e siti di stoccaggio di società che fornivano energia elettrica. A giudizio degli inquirenti la “banda” era specializzata nel riciclaggio, ricettazione e furti. Nel corso dell’operazione i carabinieri hanno recuperato due tonnellate di rame rubato, 500 chilogrammi di guaine e 33 mila euro in contanti.