Canavese: il Movimento 5 Stelle è primo. Cade il Pd. Exploit della Lega. Netto successo del centrodestra

05/03/2018

Lo si sapeva fin dalla sua approvazione che il “Rosatellum” non avrebbe favorito le corse solitarie come quella effettuata dal Movimento 5 Stelle: eppure la formazione politica guidata da Luigi Di Maio ha ampiamente superato la soglia del 30%. Senza dubbio è il primo partito ma senza alleanze è destinato a non poter governare. A superare i “grillini” è il centrodestra, che ha registrato l’exploit di Matteo Salvini, ma che non possiede una rappresentanza parlamentare sufficiente per governare. Il grande sconfitto è il Pd di Matteo Renzi, che scende al si sotto della fatidica soglia del 20% ed è escluso dai giochi a meno che non entri a far parte di una qualche coalizione. Le elezioni politiche in Canavese rispecchiano grosso modo l’andamento del voto nazionale. E in attesa dei risultati dei collegi plurinominali (che probabilmente si concluderà nel tardo pomeriggio) nel collegio uninominale. L’imprenditrice Maria Virginia Tiraboschi conquista con l’avanzata del centrodestra il seggio al Senato vincendo la sfida con il Pd Alberto Avetta in quasi tutti i comuni eccetto Ivrea, dove il Pd ha sostanzialmente tenuto.

Per Francesca Bonomo e Gianna Pentenero non c’è stata storia: la caduta del Partito Democratico le ha di fatto escluse dalla competizione elettorale. Inferiore al previsto il risultato ottenuto da Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni e quasi trascurabile quello di Liberi e Uguali di Pietro Grasso che a malepena supera lo sbarramento èer entrare in Parlamento. Per conoscere i nomi degli altri eletto bisognerà attendere il verdetto del listino proporzionale.

Alla Camera sbarcherà anche Alessandro Benvenuto della Lega Nord, candidato in un collegio, quello di Ivrea-Canavese, quasi blindato. L’unico avversario degno di nota è stato il M5S che però non è riuscito a far eleggere l’ex testimone di giustizia Pino Masciari. Nel collegio di Settimo-Chivasso a fare le valigie per Roma è Carlo Giacometto, candidato di Forza Italia, che ha staccato di sei punti percentuali gli avversari.

Tra i primi commenti a caldo figura quello di Gianna Pentenero: “Le urne non mentono mai e bisogna averne rispetto, visto che si tratta della massima espressione della democrazia. La sconfitta è netta e va riconosciuta senza attenuanti. Il sistema elettorale non ha consentito ai candidati di dare vita a un confronto, di cui a mio avviso ci sarebbe stato bisogno, tra persone e programmi. Mentre una campagna mediatica tutta incentrata sui temi nazionali ha allontanato gli elettori dal territorio e dal contesto locale.

Al di là di qualche soddisfazione personale per i riscontri in alcune parti del collegio, ha prevalso comunque il voto contro, di pancia e di protesta che ha travolto l’intero centro sinistra, nessuno esente. Se non siamo stati credibili nel sostenere le proposte per il futuro e i correttivi, necessari, al lavoro svolto in questi anni, la responsabilità è nostra e mia, in particolare, essendomi messa in gioco in prima persona.
Grazie a chi ha dedicato tempo, energie e passione per sostenermi in queste settimane. Nel collegio abbiamo dato vita a una grande squadra, grazie a persone capaci di andare oltre quelle maledette appartenenze che hanno devastato il Partito Democratico in questi anni per cercare di raggiungere un obiettivo comune.

“Quando perdi, non perdere la lezione”, recita un detto. Questo è il nostro compito adesso: fare tesoro dell’esito delle urne, riflettere, aprire una seria riflessione e rimettere al centro le persone e la politica. Solo così possiamo ripartire. Io ci proverò con eguale entusiasmo, consapevole che da una caduta bisogna rialzarsi subito e possibilmente più consapevoli e più forti di prima”.

Più contenuta ma chiaramente entusiasta la dichiarazione di Maria Virginia Tiraboschi che affida al suo profilo Facebook: “Un grazie sincero a tutti gli elettori che mi hanno sostenuto, ai partiti della coalizione, al mio staff elettorale, agli amici e a tutti coloro che mi hanno dimostrato affetto e solidarietà”.

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