23/10/2024

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Canavese, Michele Ferraro al Rotary Club: fu uno degli eroi che salvarono dalle fiamme la Sindone

Castellamonte

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Canavese, Michele Ferraro al Rotary Club: fu uno degli eroi che salvarono dalle fiamme la Sindone

Il Rotary Club Cuorgné e Canavese ha ospitato l’ingegnere Michele Ferraro, protagonista di uno degli interventi più delicati e significativi nella storia recente della città di Torino: il salvataggio della Sacra Sindone durante l’incendio che devastò la Cappella del Guarini nel Duomo di Torino, nella notte tra l’11 e il 12 aprile 1997.

La serata, aperta dai saluti di Ferdinando Terrando, ha voluto ricordare l’importante contributo dell’ingegner Ferraro alla comunità, già riconosciuto dal Club nel 2000-2001 con il conferimento della prestigiosa onorificenza Paul Harris Fellow per il suo impegno durante le alluvioni del Canavese degli anni ’90.

Il Prefetto Gianni Scrinzo ha poi introdotto Ferraro leggendo il suo ricco curriculum, che evidenzia una carriera dedicata al servizio pubblico e alla sicurezza. Ingegnere meccanico, Ferraro ha lavorato inizialmente nel settore della ricerca e progettazione motoristica per Alfa Romeo, prima di entrare nel Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, dove ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità, fino a diventare Dirigente Generale nel 2001.

Cuore della serata è stato il racconto di Michele Ferraro sull’incendio della Cappella del Guarini. L’incendio, scaturito dalle impalcature erette per lavori di manutenzione straordinaria, generò un impressionante effetto camino, alimentando le fiamme che devastarono l’edificio e sprigionarono una potenza termica pari a quella prodotta da una caldaia da 200.000 KW.

Ferraro ha descritto con precisione l’azione tempestiva dei Vigili del Fuoco. Alle 23,45 dell’11 aprile 1997, la prima segnalazione arrivò da un cittadino di Torino, seguita pochi minuti dopo dall’allarme del custode di Palazzo Reale. Alle 23,55, le prime squadre erano già sul posto, ma la situazione era drammatica: la Cappella del Guarini e parte dell’ala ovest di Palazzo Reale erano in fiamme.

Grazie a una strategia operativa articolata in cinque aree di intervento, con il supporto di squadre aggiuntive provenienti da diversi comandi provinciali, si riuscì ad evitare il peggio. Il salvataggio della Sacra Sindone, custodita dietro l’altare maggiore in una teca di sicurezza, fu il primo obiettivo dell’intervento. Con l’accordo dell’Arcivescovo di Torino, il cardinale Giovanni Saldarini, la teca fu rotta all’1:15 del 12 aprile, mettendo in salvo il prezioso reperto.

Alle 2,00 l’incendio era sotto controllo, ma le operazioni di spegnimento proseguirono fino alle prime ore del 13 aprile. Il lavoro dei Vigili del Fuoco non si fermò qui: successivamente, si affrontò il problema del dissesto statico della cupola, che presentava diffuse fessurazioni. La situazione fu gestita attraverso l’installazione di strutture di sicurezza e il monitoraggio continuo, un’operazione che si concluse solo il 19 maggio 1997.

Nel suo intervento, Ferraro ha sottolineato come questa esperienza abbia offerto preziose lezioni per il futuro. In particolare, l’incendio della Cappella del Guarini portò a una profonda revisione della normativa antincendio, all’informatizzazione delle sale operative dei Vigili del Fuoco e al potenziamento dei nuclei di soccorso specializzati.

Le operazioni di salvataggio furono ampiamente riconosciute: al Corpo dei Vigili del Fuoco fu conferita la Medaglia d’argento al Valor Civile e l’onorificenza pontificia “Pro Ecclesia et Pontifice” per il salvataggio della Sacra Sindone.

La serata si è conclusa con un caloroso applauso da parte di tutti i presenti, che hanno espresso il loro apprezzamento per l’incredibile professionalità e dedizione dell’ingegner Ferraro e di tutti coloro che, quella notte, contribuirono a salvare un simbolo tanto caro alla città di Torino e al mondo intero.

Al termine, il Presidente Terrando ha consegnato a Ferraro il guidoncino del Club, suggellando una serata indimenticabile che ha offerto ai presenti un affascinante spaccato su uno degli eventi più drammatici e importanti della storia recente del patrimonio culturale italiano.

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