
Canavese in ginocchio per la grandine. Chicchi di quasi due etti hanno devastato auto e colture

La grandine mette in ginocchio il Canavese. Chicchi di quasi due etti hanno devastato auto e colture
Una serie di violente grandinate e intense precipitazioni si sono abbattute con forza devastante sulle aree agricole di Canavese e Ciriè, lasciando dietro di sé un panorama di distruzione. Nel tardo pomeriggio di sabato 20 giugno, la natura ha scagliato la sua furia sulla zona pedemontana e di pianura, tra la val Chiusella e la valle Orco, le valli di Lanzo e il basso Canavese, causando danni ingenti alle strutture agricole e interrompendo la viabilità ordinaria. Forno Canavese è il centro abitato maggiormente colpito dalla violentissima grandinata.
Autentiche masse di ghiaccio pesanti fino a quasi due etti hanno colpito come proiettili, danneggiando tettoie, attrezzature agricole, serre e tunnel di semina. Le acque tumultuose hanno eroso le strade rurali e causato la caduta di rami e alberi, bloccando le arterie stradali.
Il maltempo ha avuto ripercussioni anche sulle coltivazioni di mais e grano, particolarmente nella zona di Rivarolo, dove le piante già in difficoltà per la scarsa insolazione ora rischiano la marcescenza a causa dell’allettamento. La grandine ha spogliato le spighe e disperso i chicchi nel fango, un colpo duro per i raccolti in prossimità della maturazione.
Bruno Mecca Cici, presidente di Coldiretti Torino, esprime preoccupazione per la frequenza crescente di questi fenomeni estremi: “Questi eventi non sono più eccezionali. L’annata agricola è iniziata nel peggiore dei modi, con il fieno marcito nei prati e la carenza di materie prime alimentari per gli allevamenti. È essenziale che la nuova amministrazione regionale adotti misure concrete per contrastare gli effetti del cambiamento climatico e sostenere il settore agricolo duramente colpito.”