
Canavese: il 2024 è stato un anno nero per l’automotive. E le imprese sperano in una ripresa

Canavese: il 2024 è stato un anno nero per l’automotive. E le imprese sperano in una ripresa
L’Indagine Congiunturale sul primo trimestre 2025 per le Imprese del Canavese presenta uno scenario economico complesso, ma con alcuni segnali di speranza. Sebbene permangano difficoltà strutturali che continuano a influenzare il territorio, come la crisi del settore automotive, le difficoltà legate agli investimenti e la crisi economica in Germania, le aspettative degli imprenditori del Canavese sono migliori rispetto alla media regionale piemontese. L’andamento del comparto dei servizi è più positivo rispetto a quello delle aziende manifatturiere, mostrando segnali di resilienza.
In generale, le previsioni per la produzione sono moderate, con un saldo ottimista/pessimista di +2,5%, suggerendo una lieve crescita o una stabilizzazione, senza peggioramenti significativi. Tuttavia, la redditività è in peggioramento, con un calo del 8,6%, e anche l’export presenta una leggera contrazione (-6,6%), pur con segnali di miglioramento. Le previsioni sull’occupazione sono positive, con un incremento atteso del +3,3%, ma con un aumento del 20% delle imprese che prevedono di ricorrere alla Cassa Integrazione Guadagni (CIG) nei prossimi mesi. I prezzi industriali sono in crescita, in particolare per le materie prime, l’energia e i costi della logistica, mentre si segnala un aumento dei ritardi nei pagamenti, con il 32,1% delle imprese che segnala difficoltà in questo ambito. Per quanto riguarda gli investimenti, l’indagine mostra una composizione modificata, con un calo delle imprese che prevedono investimenti significativi, mentre cresce il numero di quelle che pianificano investimenti marginali. A livello complessivo, si osserva anche un lieve calo nel grado di utilizzo degli impianti, che si attesta al 77%.
Paolo Conta, presidente di Confindustria Canavese, commenta positivamente le previsioni di aumento della produzione, con un’accelerazione dal +1,4% previsto a fine 2024 al +2,2% per l’inizio del 2025. Sottolinea come le tendenze consolidate nel Canavese dimostrano la capacità del territorio di affrontare un contesto economico difficile, con un focus sugli investimenti e sulla creazione di attrattività come leve fondamentali per il futuro. Tuttavia, si evidenzia anche la crescente preoccupazione per il ricorso alla CIG, segnalando che il 2025 si preannuncia complesso e richiederà un impegno continuo per promuovere la crescita e lo sviluppo.
A livello regionale, l’indagine congiunturale di Confindustria Piemonte evidenzia che le imprese piemontesi affrontano il primo trimestre del 2025 con cautela, mostrando una leggera contrazione nei livelli di produzione, ordini e redditività. Nonostante la crescente incertezza geopolitica e la difficoltà di accesso ai crediti, l’industria piemontese continua a investire, con il 23,6% delle imprese che prevede l’acquisto di nuove attrezzature. Tuttavia, le aspettative sul settore manifatturiero sono prevalentemente negative, con cali significativi previsti in ambiti come l’automotive, la metalmeccanica e la meccatronica, ma il settore dei servizi continua a registrare segnali positivi. A livello territoriale, il Canavese si distingue per una previsione di crescita, con un saldo positivo di +2,5% per la produzione, a differenza di altre aree come Biella, Alessandria e Vercelli, dove si registrano attese più pessimistiche.