
Canavese: i carabinieri sgominano la banda che faceva esplodere i bancomat. Cinque arresti

Le indagini compiute dai carabinieri della Compagnia di Rivoli si sono protratte per diversi mesi ma alla fine la cosiddetta “Banda della Marmotta”, ritenuta responsabile di essere la responsabile di diversi assalti notturni ai bancomat di numerose filiali di banche in provincia di Torino e in Canavese è stata smantellata. I carabinieri hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere ad Antonio Cataldo, 37 anni, residente a Rivalta Torinese, a Franco Di Somma, 47 anni di Ciriè, Adriano Leone, 30 anni, abitante a Rivalta, Valentino Morelli, 46 anni, residente a Torino e Giulio Sabatino di 57 anni, residente a Pianezza. I quattro destinatari della notifica di custodia cautelare in carcere e il quinto che si trova agli arresti domiciliari, sono accusati di furto aggravato e continuato in concorso, riciclaggio, ricettazione e detenzione in luogo pubblico di materiale esplodente.
I fatti contestati hanno avuto luogo nel periodo che va dai mesi di maggio a quello di luglio 2016. Due dei componenti dell’organizzazione criminale erano già stati individuati lo scorso anno: le indagini hanno permesso ai militari di poter identificare gli altri membri della banda. La “gang della marmotta” (la denominazione è legata al fatto che così si chiama l’ordigno che si inserisce nella cavita degli sportelli bancomat per farli esplodere). La tecnica era ormai collaudata: mentre due dei membri forzavano le fessure di erogazione delle banconote, il resto della banda si occupava di sfondare tramite una trave in ferro usata come ariete la porta a vetri d’ingresso più vicina ai bancomat.
La “gang” colpiva soltanto nei fine settimana (venerdì e il sabato) e gl’investigatori e inquirenti ritengono che la banda abbia effettato i “colpi” a Favria, Fiano, Trofarello, Reano, Piossasco, Collegno, Grugliasco e Frossasco. Le immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza delle filiali degli istituti bancari presi di mira e gli approfonditi controlli effettuati sul territorio dai carabinieri hanno consentito di restringere il cerchio delle indagini fino a risalire ai presunti responsabili. Gli accertamenti sono ancora in corso.