
Calcio, svolta alla “Rivarolese”: tutti i bambini potranno giocare, nessuno escluso

Calcio, svolta alla “Rivarolese”: tutti i bambini potranno giocare, nessuno escluso
In una svolta che riafferma il diritto allo sport e all’inclusione sociale, la piccola città di Rivarolo Canavese celebra la vittoria dei valori comunitari sulla selezione elitaria nel calcio giovanile. La controversia ha avuto inizio quando la società calcistica locale, la Rivarolese, ha annunciato una politica di selezione che avrebbe escluso i giovani calciatori ritenuti meno abili, scatenando un’ondata di indignazione tra le famiglie e gli appassionati dello sport.
La decisione ha provocato un acceso dibattito sulla giustizia e l’equità nell’accesso alle attività sportive, culminando in un’aspra polemica che ha coinvolto anche le più alte cariche del calcio. Il culmine della tensione si è raggiunto quando quindici famiglie hanno scritto al sindaco, Martino Zucco Chinà, esprimendo la loro preoccupazione per l’esclusione dei propri figli e sottolineando come tale atto negasse il fondamentale diritto allo sport e rappresentasse un disservizio per i cittadini, contribuenti del comune.
La risposta non si è fatta attendere: un incontro tra i vertici della Rivarolese e il neo eletto sindaco ha portato a una soluzione conciliante. La società utilizzerà il campo di San Giorgio come sede alternativa per gli allenamenti, in attesa che il Comune renda disponibili ulteriori spazi per accogliere il crescente numero di iscritti. Il presidente della Rivarolese, Josè Luis Surace, ha dichiarato: “Abbiamo scelto il campo di San Giorgio in attesa che il Comune ci metta a disposizione gli spazi richiesti”.
Questa vicenda, che ha visto la comunità unirsi in difesa dei valori di inclusione e uguaglianza, si conclude con una nota positiva: a settembre, la stagione calcistica partirà per tutti i bambini, senza esclusioni. La Rivarolese ha così dimostrato che, anche nel calcio, il vero spirito di squadra trascende le abilità individuali e celebra la partecipazione di tutti. La storia di Rivarolo Canavese diventa un esempio di come lo sport possa essere un veicolo di coesione sociale e di come, anche di fronte alle sfide, una comunità possa trovare la forza di affermare i propri valori più profondi.