
Il calcio piemontese e canavesano in lutto per la morte di Stefano Borla, preparatore dei portieri

È deceduto dopo tre giorni di agonia in ospedale Stefano Borla, 50 anni, responsabile della scuola calcio e dei portieri del Chisola. L’uomo era stato investito da un’auto nel pomeriggio di venerdì 26 novembre lungo la strada che conduce ai campi della società sportiva di Vinovo. Stefano Borla si trovava in sella alla sua bicicletta e stava percorrendo il tratto stradale di via Debouché. Alla guida dell’auto che l’ha travolto si trovava un automobilista quarantenne di La Loggia. Ai soccorritori le condizioni di Stefano Borla sono apparse subito gravi.
Ricoverato nel reparto di Rianimazione del Cto di Torino ha combattuto per tre giorni ma alla fine il suo cuore ha ceduto. Stefano Borla ha dedicato gran parte della sua vita al calcio nel ruolo di portiere e dal settore giovanile del Torino aveva giocato per parecchi anni ai massimi livelli del calcio dilettantistico. Nel 1999 la svolta: Borla decide di intraprendere la carriera da allenatore prima e di preparatore dei portieri dopo. Stefano Borla aveva lavorato per il settore giovanile della Juventus, dell’Ivrea, dell’Alessandria, del Chieri e infine del Chisola a Vinovo. Lascia la moglie e una figlia di dieci anni.
Il mondo del calcio piemontese e canavesano è in lutto. Poche ore dopo la morte di Stefano Borla, il Torino Calcio ha pubblicato sul suo sito web un comunicato di affettuosa vicinanza e solidarietà alla famiglia dell’ex preparatore: “Il presidente Urbano Cairo e il Torino Football Club – dirigenti, dipendenti, collaboratori, allenatori, calciatori, Settore giovanile -, profondamente addolorati, sono vicini con tutto il loro affetto alla famiglia Borla per la tragica scomparsa di Stefano Borla, ex calciatore nel Settore giovanile e più recentemente preparatore dei portieri degli Under 17 granata.
Stefano aveva un sorriso contagioso e una irrefrenabile passione per il pallone: il calcio era la sua vita, non un lavoro per vivere. Grazie alle molteplici esperienze era assai conosciuto sia nel mondo professionistico sia in quello dilettantistico, era una bella persona perciò aveva moltissimi amici. Mancherà a tanti.
Alla signora Laura, alla figlia Beatrice, ai loro cari e a tutti i parenti l’abbraccio del mondo granata”.