
Calcio: insulti omofobi ai “Giovanissimi” del Settimo. Il Volpiano sotto inchiesta federale

Fucsia: il colore dello scandalo. Lo stesso colore che ha provocato gl’insulti omofobi rivolti da alcuni giocatori del Volpiano. Sulla vicenda la procura della Fgc ha aperto un’inchiesta e ha affidato agli ispettori piemontesi della Federcalcio le indagini dopo che la notizia era apparsa sui mass media. Perché c’è da dire che il grave episodio non era stato denunciato alle competenti autorità calcistiche né la squadra vittima degli insulti, né quella ai quali appartengono i giovani che hanno rivolto insulti omofobi ai giovani della squadra Juniores del Settimo Calcio e neanche l’arbitro che non aveva nemmeno annotato il grave episodio sul rapporto redatto a fine gara. In gioco, è il caso di dirlo, è l’articolo uno del codice di giustizia sportivo che stabilisce (in sintesi) che società, atleti, dirigenti, tecnici, ufficiali di gara e qualunque altro soggetto, sono tenuti a osservare le norme e gli atti federali e devono comportarsi “secondo i principi di lealtà, correttezza e probità in ogni rapporto comunque riferibile all’attività sportiva”.
Tutto ha avuto inizio lo scorso 9 marzo: quella domenica i giocatori iscritti alla categoria Giovanissimi Fascia B (quattordicenni) hanno disputato una partita sul campo da calcio del Volpiano con l’Alpignano nell’ambito del “Memorial Antonio Goia”. I giovanissimi giocatori indossano per l’occasione la maglietta color fucsia: ed è quella che scatena l’ironia e gl’insulti di alcuni giocatori del Volpiano della squadra Juniores. Qualcuno ne dà notizia sui social network e scoppia il caso. Il Settimo esprime perplessità per l’apertura dell’indagine federale, tanto più che la vicenda era considerata chiusa con le scuse ufficiali del Volpiano. La società è convinta che il Volpiano non debba pagare per “l’avventatezza di pochi tesserati”. La società “incriminata” è stata ascoltata dagli ispettori della federazione. La decisione sarà resa nota al termine dell’inchiesta sportiva.